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L’uccisione di Giancarlo Esposti

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E un identikit sfortunato

Il 30 maggio 1974, due giorni dopo la strage di Brescia, al pian del Rascino, vicino Rieti, i carabinieri guidati dal Maresciallo Filippi dei gruppi speciali fanno irruzione in un campo paramilitare composto da quattro persone. Il loro capo, Giancarlo Esposti, viene ucciso sul luogo. Viene immediatamente additato come l’esecutore della strage di due giorni prima grazie all’identikit di un “testimone”. I depistatori, coordinati dal capitano dei carabinieri Delfino e rispondenti ai desiderata del ministro dell’interno Taviani, non sapevano che Esposti si era lasciato crescere la barba da un mese. Per questa ragione l’identikit non servirà a nulla e il Caduto non potrà essere sacrificato al teorema accusatorio.

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