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L’uomo è cacciatore

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ma la caccia non si pratica più


Vero: gli uomini sanno leggere le cartine stradali meglio delle donne e se ne vantano in ogni occasione, ma se si tratta di raggiungere una destinazione già nota, allora il gentil sesso non conosce avversari, perché il cervello femminile registra meglio di quello maschile i punti di riferimento. E la superiorità risale addirittura al Pleistocene, ovvero due milioni e mezzo di anni fa, quando i primi ominidi maschi hanno affinato le loro tecniche di caccia e le femmine quelle di raccolta del cibo. Lo ribadisce una ricerca dell’Università nazionale del Messico, dopo che già tre anni fa gli scienziati inglesi dell’Università di Warwick erano giunti alla stessa conclusione.
MAPPA MENTALE – In Messico hanno studiato la popolazione di un villaggio messicano, analizzando quanto tempo impiegava e quante energie consumava per raccogliere i funghi. Dotati di rilevatori Gps e di monitor per controllare le pulsazioni cardiache, gli studiosi hanno tenuto costantemente sotto controllo gli abitanti e i risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Evolution and Human Behaviour, hanno mostrato una profonda diversità di comportamento a seconda del sesso, sebbene non vi fossero, invece, grosse differenze nel numero di funghi raccolti: mentre, infatti, gli uomini scalavano montagne e sembravano andare ovunque, consumando il 70% di energia in più delle donne, queste ultime hanno fatto più soste ma dato l’impressione di sapere esattamente dove andare. Da qui, l’idea che le competenze maschili e femminili in tema di spostamenti si siano evolute in maniera differente nel corso del tempo e così, se la strategia maschile si rivela più utile quando si tratta di cacciare la preda, permettendo così agli uomini di costruirsi una sorta di “mappa mentale”, quella femminile porta a ricordare un determinato percorso ricorrendo a punti di riferimento precisi, che rendono più agevole il raggiungimento della destinazione.
ORIENTAMENTO – “I nostri risultati – ha spiegato il professor Luis Pacheco-Cobos, che ha eseguito lo studio- confermano come le donne sappiano adottare più velocemente strategie di ricerca migliori rispetto agli uomini”. E a conforto della ricerca dell’Università di Città del Messico arriva anche quella condotta precedentemente dall’Università Queen Mary di Londra, che ha analizzato il comportamento di 140 volontari nella ricerca di oggetti: mentre gli uomini erano bravissimi nello scoprire quelli nascosti, le donne erano fenomenali quando si trattava di ricordare dove tali oggetti fossero stati collocati.
SUPERMERCATO – Una teoria – quella messicana – che trova d’accordo anche Annabelle Bond, l’alpinista donna più veloce nello scalare le sette vette più alte di ogni continente. “Se sono già stata in qualche posto, allora posso ritrovarlo molto velocemente- ha raccontato la Bond – ma non fidandomi della mia capacità di lettura di una mappa, in montagna farei sempre affidamento su un uomo”. Capito ora perché quando un uomo va al supermercato, dà l’impressione di vagare senza meta fra le corsie, nell’affannosa ricerca di un determinato prodotto, mentre una donna va a colpo sicuro, riempiendo il carrello e non dimenticando nemmeno una delle cose sulla lista? Sostituite il supermercato con una cartina stradale ed ecco dimostrata sul campo la teoria degli studiosi messicani.

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