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Ma il ministro non sa leggere

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Maroni risponde a De Rossi fischi per fiaschi. Con arroganza


“La cosa che ci ha infastidito – ha spiegato Maroni – è l’equivalenza tra i poliziotti e i tifosi che vanno allo stadio con i coltelli”. Le parole di De Rossi, ha aggiunto, “ci hanno lasciato sconcertati. Si tratta di dichiarazioni che non servono a creare le condizioni migliori perchè il prossimo campionato di calcio si svolga senza incidenti”. E ancora: “Ognuno può avere l’opinione che vuole ma quello che trovo inaccettabile e sconcertante è l’equiparazione tra chi rischia la vita per la sicurezza e i delinquenti”.
Evidentemente il ministro non sa leggere: non è questo che ha detto De Rossi. Meglio farebbe invece il ministro a non minimizzare i casi frequenti di prepotenze e violenze commesse in divisa sui tifosi – e sulle tifose – criminalizzati a monte e a prescindere da una demagogia d’accatto.
E a spiegarci a cosa serve realmente questa “tessera del tifoso”: ad aumentare, con lo svuotamento degli stadi, lo share delle pay tv cui entreranno maggiori introiti pubblicitari e ad offrire una card di consumo ai tifosi “borghesi” su cui guadagneranno le società sportive. Il tutto a danno dello spettacolo e dello spirito dello sport.
Per l’immigrazione il ministro ha avuto il coraggio di parlare chiaro: sia uomo anche adesso!
Dimostri di poter arrivare almeno al polpaccio di De Rossi.
Come statura ovviamente, non come tecnica.

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