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La General Atomics Electromagnetic Systems (GA-EMS) ha raggiunto un importante traguardo che potrebbe avere grandi implicazioni nel campo dell’esplorazione spaziale. L’azienda ha testato con successo un combustibile nucleare capace di sopportare le temperature estreme di un reattore a propulsione termica nucleare, aprendo la strada a viaggi verso Marte in appena 45 giorni.
Attualmente, i razzi utilizzano principalmente la propulsione chimica, mentre le sonde spaziali più avanzate, come Voyager 1 e 2, si affidano alla propulsione ionica. Sebbene efficaci per le missioni iniziali e le esplorazioni del sistema solare, questi metodi hanno raggiunto i loro limiti teorici. La propulsione chimica si rivela particolarmente adatta per brevi distanze ma troppo lenta per i viaggi interplanetari. Quella ionica è più efficiente, ma inadatta a trasportare carichi pesanti o a raggiungere velocità elevate in tempi brevi. Se volete saperne di più su come funziona un razzo aerospaziale, abbiamo dedicato un approfondimento a questo tema.
Con i sistemi attuali, raggiungere Marte richiede dai sei ai sette mesi. La propulsione termica nucleare (NTP) rappresenta invece un’alternativa più veloce ed efficiente, poiché potrebbe ridurre drasticamente i tempi di viaggio.
Durante i test condotti presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Redstone Arsenal, Alabama, il combustibile di GA-EMS è stato sottoposto a temperature di 4.220°F (2.326°C) per 20 minuti, simulando le condizioni di un motore nucleare in pieno funzionamento. I risultati hanno dimostrato che il carburante può resistere senza erodersi o degradarsi, un passo cruciale per la realizzazione di razzi nucleari affidabili.
COME FUNZIONA LA PROPULSIONE TERMICA NUCLEARE?
Teorizzata negli anni ’40, la NTP utilizza un reattore nucleare per riscaldare un propellente, come l’idrogeno, trasformandolo in gas ad alta temperatura che genera spinta. Questo metodo offre vantaggi significativi rispetto alla propulsione chimica:
Efficienza superiore: Maggiore spinta per unità di carburante.
Velocità più elevate: Permette viaggi interplanetari in tempi notevolmente ridotti.
Carichi più pesanti: Ideale per missioni umane e trasporto di materiali.
GA-EMS non è l’unica a lavorare su questa tecnologia. La NASA e la DARPA hanno recentemente assegnato un contratto da 499 milioni di dollari a Lockheed Martin per sviluppare il razzo dimostrativo DRACO (Demonstration Rocket for Agile Cislunar Operations), progettato per raggiungere Marte in soli 45 giorni. Stando a quanto affermato dall’agenzia spaziale statunitense, i primi test potrebbero tenersi già a fine 2025/inizio 2026.
Con un combustibile finalmente capace di sopportare le condizioni necessarie, la propulsione termica nucleare potrebbe segnare l’inizio di una nuova era. Viaggi verso Marte, missioni oltre il sistema solare e la possibilità di stabilire colonie spaziali diventano obiettivi sempre più raggiungibili.
L’innovazione non solo accelera i tempi di viaggio, ma riduce anche i rischi per gli astronauti, diminuendo l’esposizione alle radiazioni nello spazio profondo.