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Memento contestare semper

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L’isterismo contestatore dell’Italia dei valori ha trovato un nuovo obiettivo: sè stesso.

L’allarme, un vero Sos, nell’Idv lo suonano i suoi stessi iscritti, prima organizzandosi su internet, ora anche con assemblee autopromosse. È una fronda che ormai è un problema serio per Di Pietro, e che in modo sempre più forte e capillare chiede un rinnovamento nel partito, con un’insegna che ha un nome e cognome: Luigi De Magistris. Il gruppo di 1.200 persone, tra militanti, iscritti, simpatizzanti (ma anche qualche dirigente locale e nazionale), che ieri ha indetto un raduno a Bologna per la prima assemblea di «Sos Italia dei valori», è un segnale chiaro e preoccupante per Tonino (e molti dei suoi lo descrivono teso e nervoso in quest’ultimo mese).

Anche perché nelle intenzioni dei frondisti il meeting bolognese è solo un prologo per altri comitati di dipietristi ribelli. Il motivo è presto detto: «La base protesta, chiede di rafforzare gli spazi interni di democrazia e che venga svolta una politica – si legge nel comunicato del gruppo Sos Idv – coerente con i valori fondanti del partito, di legalità, merito e trasparenza».

Il malcontento prende corpo sulla Rete, lo strumento che Di Pietro ha scelto (sulla scia di Grillo) come ariete per sfondare nella «società civile», quelli delusi dalla politica e sedotti dall’antipolitica. Il rischio, però, con questa fetta di opinione pubblica, è che si rivolti contro non appena il movimento appaia come il solito partito di acchiappapoltrone e riciclati, rischio molto forte per l’Idv soprattutto meridionale.

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