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Ne avevate sentito parlare?

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Una cortina di silenzio. Sotto sotto si stanno clonando: mazzieri, pupazzi, protettori e burattinai: ritorno a 40 anni fa

Insieme con un’altra ventina di giovani avrebbero massacrato di botte F.C, uno studente di 28 anni, lo scorso 14 febbraio all’Università Statale di Milano, dopo una discussione per motivi politici, fratturandogli il cranio e procurandogli danni “estetici e funzionali” irrimediabili, tali da richiedere un importante intervento chirurgico ricostruttivo. Per questo motivo i carabinieri di Milano hanno arrestato M.L., 30 anni, (imputato anche al processo di Torino contro alcuni esponenti No Tav) e D.S., 26 anni, entrambi studenti universitari vicini all’Assemblea di Scienze politiche, di area antagonista, che occupa l’ex Cuem della Statale.
I due dovranno rispondere di lesioni personali gravissime e violenza privata aggravata, commessi in concorso con altri giovani che sono in corso di identificazione. Il ragazzo, dopo una lite, è stato pestato sia all’interno dell’ateneo sia in prossimità del portone di ingresso, dove era stato trascinato, da una ventina di studenti. Era stato lasciato a terra esanime con una frattura al cranio, tale da far credere agli assalitori che fosse morto.
Dopo due settimane la vittima, che non aveva né denunciato l’accaduto né si era recato in alcun ospedale a farsi curare, era stata costretta a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, a Milano, dove i chirurghi hanno dovuto limitare i danni procurati dalla frattura della parete anteriore del cranio, con una prognosi di oltre due mesi. Le indagini hanno consentito di identificare i due aggressori, che avevano anche minacciato di gravi ritorsioni altri due studenti, testimoni dell’accaduto, perché non parlassero con le forze dell’ordine. Gli arrestati sono stati trasferiti nel carcere di San Vittore.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, coordinati dal pm Piero Basilone, lo studente è stato picchiato selvaggiamente per motivi futili, che hanno solo una lievissima connotazione politica. Durante la festa il ragazzo aveva disegnato qualche scarabocchio su un manifesto con le immagini di alcuni prigionieri politici di sinistra, scatenando l’ira degli aggressori. La vittima non aderiva ad alcun gruppo organizzato. Gli aggressori gli avevano chiesto spiegazioni per il suo comportamento. Poi avevano iniziato a spintonarlo e infine a colpirlo a calci e pugni in testa, abbandonandolo sanguinante sul selciato appena fuori dai cancelli dell università. Il ragazzo fu accompagnato a casa da un amico, mentre fra il momento del pestaggio e l’arrivo dei carabinieri i due arrestati avevano minacciato i testimoni per impedire loro di parlare dell’accaduto.

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