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I palestinesi protestano ricordando la seconda Intifada

Gli arabi palestinesi che vivono in Israele hanno organizzato questo venerdì proteste e uno sciopero generale per celebrare dieci anni dall’inizio della seconda Intifada, innescata dall’uccisione di 13 dimostranti arabi da parte della polizia israeliana.
Secondo i leader del movimento, la maggior parte dei negozi nelle città e nei villaggi arabi, principalmente nel nord di Israele, hanno aderito allo sciopero. Migliaia di persone sono scese in piazza in città come Nazareth, Haifa e Kafar Kana.
Le proteste arrivano in un momento di incertezza sul negoziato di pace tra palestinesi e israeliani riprese questo mese per la prima volta dalla fine del 2008.
Nel corso di una cerimonia in memoria dei manifestanti uccisi a Nazareth , il sindaco Ramez Jeraissi ha dichiarato che “dieci anni dopo, gli agenti che hanno sparato sui manifestanti non sono stati perseguiti, e i parenti e la popolazione araba ancora chiedono al governo israeliano di fare giustizia”.
Jeraissi, che è uno dei principali leader della popolazione araba di Israele, ha anche detto che l’anno scorso c’è stato un peggioramento della “politica di discriminazione contro i cittadini arabi”.
Nel suo discorso, il sindaco di Nazareth ha protestato contro la distruzione dei villaggi arabi in Israele e contro “un numero crescente di progetti di legge razzista”.
Venti di rivolta
La seconda Intifada, è conosciuta come la rivolta palestinese contro l’occupazione israeliana iniziata nel 29 Settembre 2000 ed è durata quattro anni. L’ondata di rivolta generò episodi di violenza che causarono migliaia di morti da entrambi i lati del conflitto.
Secondo il rapporto della ONG israeliana per i diritti umani Betselem,  negli ultimi dieci anni 7.454 palestinesi e israeliani sono morti nel conflitto, di cui 6.371 palestinesi e 1.083 israeliani.
Secondo Betselem, almeno 2.996 palestinesi uccisi erano civili, tra cui 1.371 minori. Tra gli israeliani, 741 erano civili – tra cui 124 minori.
L’ingresso di Ariel Sharon, il 28 settembre 2000, presso la Spianata delle Moschee a Gerusalemme, è considerato la miccia della seconda Intifada.
Sharon, che allora era il leader dell’opposizione, ricevette l’approvazione dell’allora primo ministro, Ehud Barak, per fare la visita al sito, uno dei più sensibili del Medio Oriente.
Cinque mesi dopo la famosa visita, Sharon divenne primo ministro di Israele, incarico che ha mantenuto fino al gennaio del 2006, quando fu colpito da un ictus.
La visita generò un’ondata di proteste da parte dei palestinesi a Gerusalemme Est, della Cisgiordania e della Striscia di Gaza e rapidamente si diffuse rapidamente all’interno di Israele, coinvolgendo i cittadini arabi del paese, che sono scesi in piazza per esprimere solidarietà con i palestinesi dei territori occupati.
La polizia israeliana usò armi per reprimere le manifestazioni da parte dei cittadini arabi, dicendo che la polizia era in pericolo di vita.
Le morti dei manifestanti crearono un risentimento della popolazione araba del paese, che è cresciuto nel tempo, perché sino ad oggi i responsabili non sono stati ancora puniti.

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