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Nessun sussidio se non sei migrante

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Ragazzo italiano puoi morire di fame

Drammatica vicenda. Un ragazzo italiano di 22 anni vive, si fa per dire, ormai da settimane su un materasso in una via della città.
Con se ha poche cose: un paio di jeans, alcuni maglioni, un paio di buste in cui conserva i pochi oggetti che gli ricordano la sua famiglia.
Parla poco. Non cerca aiuto e non ha voglia di raccontare la sua storia. Comprensibile. Non è un vagabondo patentato, non è un parassita, è un ragazzo travolto dalla vita.
“E’ qui da qualche giorno – raccontato i residenti della zona – Di lui non sappiamo molto ma sembra essere un bravo ragazzo. Non è violento, non sembra essere né alcolizzato né drogato. Abbiamo provato a chiedere informazioni ma sembra terrorizzato da ogni tipo di domanda. Non ha mostrato atteggiamenti violenti, semplicemente non ha un posto in cui stare. Vorrei chiedere a chiunque legga questo messaggio di aiutare questo ragazzo”.
”Bisogna aiutarlo, purtroppo la sua famiglia sta vivendo un momento di difficoltà”.
Per lui si è mobilitato l’intero quartiere: qualcuno gli ha offerto una coperta, altri dei maglioni puliti. Una signora lunedì notte gli ha regalato un cappellino di lana: “fa troppo freddo la notte per cui cerchiamo di aiutarlo come possiamo. Per quanto lui ci permette”. A turno gli offro il pranzo, un panino, una tazza di caffè al pomeriggio. Ma avrebbe bisogno di ricominciare a vivere.
Padre disoccupato, una madre ricoverata in clinica per problemi di salute e due fratelli ospitati in una comunità di Gravina.
La famiglia è stata sfrattata di casa a fine agosto. Per loro nessun hotel, sono italiani, possono vivere per strada.
”Molte volte si sono presentati carabinieri e vigili ma non hanno mai fatto nulla. C’è un posto dove questo ragazzo può essere aiutato? Noi che viviamo in questa zona non vogliamo in nessun modo che gli venga fatto del male”.
Ieri sera intanto Pietro si è sentito male. Forse aveva la febbre. Alcuni ragazzi che lo hanno avvicinato per offrigli il loro aiuto hanno chiamato prima la municipale e poi il 118, ma il giovane ha rifiutato categoricamente di farsi visitare.
“E’ uno spettacolo indegno per un paese civile. Stringe il cuore a vederlo in quelle condizioni. Vogliamo solo aiutarlo e chiediamo aiuto al Comune e alle autorità competenti. Aiutiamo Pietro e la sua famiglia”.
Pensare che in zona, è attivo il progetto lanciato da Aig la famigerata Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù per accogliere in hotel giovani maschi africani.
Ma lui è un ragazzo italiano. Può vivere per strada.

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