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Non restano che le bombe

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Ai terroristi all’ordine dell’alta finanza per frenare il processo di pace

 

Una fonte ufficiale militare ha dichiarato che, dai rilievi preliminari effettuati sul luogo delle due esplosioni presso la sede dello Stato Maggiore della Difesa a Damasco, è emerso che la prima esplosione è avvenuta entro il muro di delimitazione dell’edificio e la seconda esattamente a livello del muro. Le esplosioni sono avvenute a seguito di due autobombe guidate da terroristi suicidi. Le violente deflagrazioni hanno causato la morte di quattro guardie addette alla sorveglianza dell’edificio e il ferimento di quattordici civili e militari, oltre a danni materiali e ad un incendio che è divampato nella zona in seguito all’esplosione. Il Comando Generale dell’Esercito e delle Forze Armate, nel riscontrare l’ennesimo scacco degli atti criminali perpetrati dai gruppi terroristici armati, conferma che non ci sono state vittime tra le fila del Comando degli Ufficiali e dell’Esercito, che anche ieri hanno svolto le loro mansioni. 

 Ieri, 26 settembre 2012, a Damasco si è svolto il Congresso dei Partiti e delle Forze del Cambiamento Democratico Pacifico a Damasco.  Il comunicato finale emesso dal Congresso ha raccomandato la necessità di lavorare nuovamente per lanciare un invito per un Congresso unico che riunisca tutte le opposizioni, nessuna esclusa.  Il comunicato finale afferma che : “Presto si lavorerà su questo, prima di lanciare l’invito ad un dialogo nazionale comprensivo, a cui saranno invitate tutte le parti della crisi nazionale e tutti i rappresentanti comunitari e popolari di tutti i settori, nessuno escluso”. Il comunicato afferma inoltre che il Congresso ha emesso una serie di documenti e decisioni che costituiscono la Road Map e rappresentano la visione dei partecipanti. Inoltre il comunicato allude alla formazione di commissioni atte a seguire gli esiti dei lavori del Congresso e a inviare alcune lettere al Consiglio di Sicurezza e all’Ufficio dell’Inviato Speciale per la Siria delle Nazioni Unite, Al Akhdar Ibrahimi, alla Russia, alla Cina, alla Commissione dell’Unione Europea e ad alcune organizzazioni operanti nel campo dei diritti dell’uomo. Al Congresso hanno partecipato ufficiali e defezionatori dell’Esercito Arabo Siriano che si sono consegnati spontaneamente, ponendosi sotto l’autorità dell’Esercito Siriano.

Si fa presente che il 25 settembre si è svolto a Homs un incontro di riconciliazione nazionale, e che il 23 settembre a Suweida e a Deraa si è tenuto un incontro popolare a cui hanno partecipato esponenti musulmani e cristiani e personalità di spicco della società civile siriana, che hanno ribadito la necessità di avviare un processo di riconciliazione nazionale comprensiva, per consolidare l’unità nazionale tra tutti i figli del popolo arabo siriano. 

Ieri le unità delle Forze Armate hanno compiuto diverse operazioni mirate alla liberazione del Paese dalle bande terroristiche, riportando numerosi successi ad Aleppo, in particolare in località Nadi al Aruba e a Bustan al Basha. Sia ieri come oggi, i residenti sono scesi in piazza per manifestare contro la presenza delle bande terroristiche criminali e per esprimere appoggio e solidarietà all’esercito arabo siriano. 

A Hama, le autorità competenti hanno sequestrato una grande quantità di armi che i terroristi avevano nascosto in un loro covo. Tra le armi in loro possesso, sono stati ritrovati fucili, munizioni  e esplosivo per razzi  RPG. 

Nella provincia di Homs le autorità competenti hanno sequestrato diverse automobili cariche di armi e munizioni, nella città di Quseir, vicino alla Moschea Zuhuri, e le hanno fatte esplodere con il loro carico e con i terroristi.

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