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Iraq, attacco aereo Usa: almeno 40 morti.
Gli iracheni parlano di missili su festa di nozze, ma per gli americani è stato distrutta base terroristica a confine con Siria.



Gli iracheni parlano di missili su festa di nozze, ma per gli americani è stato distrutta base terroristica a confine con Siria

BAGDAD – Un attacco aereo americano ha provocato almeno 40 morti iracheni al confine con la Siria. Come si sia svolto il fatto non è però ancora chiaro. Secondo fonti irachene la strage sarebbe avvenuta quando gli aerei Usa hanno bombardato nella notte una festa di nozze che si teneva in un’area remota nei pressi delle frontiere con la Siria e la Giordania, i cui partecipanti stavano sparando in aria in segno di gioia.
Il Pentagono nega invece che fosse un matrimonio quello sul quale dei mezzi aerei Usa hanno aperto il fuoco. Secondo fonti della Difesa, si trattava invece di un assembramento di guerriglieri e i soldati americani avrebbero risposto al fuoco perchè attaccati.

VITTIME – Secondo il vice-capo della polizia di Ramadi, citato dalla Ap, fra le vittime dell’attacco, ad opera di elicotteri, vi sarebbero donne e bambini. Una troupe della tv della Ap è in possesso d’un video che mostra un camion con i corpi di persone che sarebbero morte nell’episodio: le immagini ne mostrano almeno otto.

SPARI DI FESTA – Gli iracheni intervistati nel filmato riferiscono che i partecipanti alla festa di matrimonio stavano sparando in aria, come avviene in Iraq in questi casi. L’elicottero avrebbe scambiato i tiri per fuoco ostile e avrebbe risposto.
LA VERSIONE AMERICANA – Molto diversa la versione Usa. Una fonte americana ha riferito che le forze Usa alle tre del mattino avevano fatto irruzione in una casa in pieno deserto nei pressi del confine siriano. Nella casa, presunto covo di combattenti islamici stranieri, erano stati rinvenuti grossi quantitativi di valuta straniera, passaporti stranieri e sofisticati dispositivi per le comunicazioni.
Durante l’operazione, aggiunge la fonte, «le forze della coalizione sono state oggetto di fuoco ostile, e hanno risposto al fuoco».
La notizia dell’operazione è stata poi confermata a Baghdad, dal generale Mark Kimmitt, numero due del comando Usa in Iraq, secondo il quale quando «le forze della coalizione sono state oggetto di fuoco ostile, è stato loro fornito l’appoggio aereo».