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O Sarrazin bello guaglione

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Scandalo per il dirigente della Bundesbank politicamente scorretto; ma il 90% dei tedeschi lo vorrebbe per Cancelliere

THILO SARRAZIN
Un membro della Bundesbank non può permettersi dichiarazioni sospette di razzismo: ne va dell’immagine dell’istituto e del Paese. Mosso da queste considerazioni, il presidente della Banca centrale tedesca Axel Weber  alla fine ha deciso, dopo giorni di pressing del potere politico, dopo aver trascorso forse le ore più difficili della sua vita. Thilo Sarrazin, il controverso Bundesbanker socialdemocratico che aveva fatto scandalo con i suoi attacchi agli immigrati musulmani e poi parlando di “gene che tutti gli ebrei hanno”, dovrà lasciare il vertice della Buba.
Dalla cancelliera Angela Merkel è arrivato il primo commento a caldo: lei che aveva condannato Sarrazin con le parole più dure ha subito espresso soddisfazione per la decisione “indipendente” di Francoforte. Eppure Sarrazin resta una mina vagante: lo mostra il fortissimo consenso dell’opinione pubblica, tanto che la Spd, il più antico partito della sinistra europea, affronta una rivolta della sua base contro la sua espulsione.
AXEL WEBER
Il caso Sarrazin investe così quella che a suo modo è ancora la più autorevole istituzione della Germania postbellica. Da caso Sarrazin era diventato quasi un caso Weber: un problema del genere in casa era troppo per il presidente dell’Istituto, stava trasformandosi in un ostacolo pericolosissimo alla sua corsa alla successione a Jean-Claude Trichet alla guida della Banca centrale europea, sebbene Weber non avesse alcuna responsabilità per gli show di Sarrazin stesso.
Nel suo libro appena uscito (“La Germania si distrugge”) e in diverse dichiarazioni pubbliche, Sarrazin aveva sostenuto che gli immigrati musulmani sono retrogradi, incapaci di integrarsi, pesano sul welfare più di quanto non producano, e che siccome fanno molti figli la Germania diventa sempre più povera e stupida.
TRICHET
Aveva poi aggiunto che “tutti gli ebrei hanno un loro gene”. E alle critiche di Michel Friedman, noto anchorman ed esponente della comunità ebraica, aveva risposto insultandolo come “Arschloch”, cioè, tradotto, “buco di culo”. La levata di scudi era stata immediata: domenica Angela Merkel aveva auspicato una decisione della Buba.
Poi il senior leader del suo partito, Wolfgang Schaeuble, aveva parlato di violazione grave da parte di Sarrazin. Venerdì mattina infine, prima il presidente Bce Trichet si era detto “scioccato come cittadino” esprimendo “piena fiducia nella Bundesban”, infine il capo dello Stato, Christian Wulff, aveva auspicato una pronta decisione dell’istituto in nome dell’immagine del paese.
MERKEL
Weber si era trovato tra l’incudine e il martello. Doveva difendere la grande tradizione d’indipendenza della Buba dal potere politico. Ma contrastare troppo la Cancelliera difendendo una persona accusata di razzismo e in odore di antisemitismo sarebbe stato dannosissimo e troppo pericoloso, per la sua candidatura al dopo-Trichet e per la Germania in generale. Adesso, dopo la decisione unanime del vertice Bundesbank, si apre una complessa procedura.
WOLFGANG SCHAEUBLE
I capi supremi della Buba hanno infatti dovuto pregare il capo dello Stato di sollevare Sarrazin dalle sue funzioni, perché solo lui può farlo. Tutti si aspettano che Wulff accolga la preghiera, ma è comunque la prima volta da quando esiste che la Bundesbank ricorre a un simile meccanismo punitivo di un suo leader. La polemica nel paese resta aperta.
Secondo il presidente dell’associazione dei giudici tedeschi, Joachim Vetter, le affermazioni di Sarrazin non costituiscono un motivo sufficiente per delle sanzioni. E la dice lunga un sondaggio a caldo della Bild, il quotidiano più letto d’Europa: 89 tedeschi su cento si dicono d’accordo con Sarrazin, 90 su cento lo vedrebbero volentieri Cancelliere, “perché è l’unico che capisce il popolo”.

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