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On en saura peut être quelque chose

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Juste une petite chose. Pronta una pista per l’Airbus Air France precipitato nell’atlantico

Salgono a 41 i corpi recuperati delle vittime dell’incidente aereo dell’Airbus A330-200 dell’Air France. A bordo del volo Rio de Janeiro-Parigi precipitato il primo giugno nell’oceano Atlantico a circa 1300 chilometri a nord est della costa brasiliana, si trovavano 228 persone, fra cui 10 italiani. Nelle ultime ore sono stati trovati 17 cadaveri che portano il totale, appunto, a quota 41.
E, intanto, si riaffaccia l’ipotesi attentato. Non perché siano state individuate tracce di esplosione sui resti dell’aereo, ma perché, secondo il settimanale francese “L’Express, nella lista dei passeggeri ci sarebbero i nomi di due persone legate al terrorismo. Ma potrebbe anche trattarsi di omonimie e non risultano altri elementi a favore della tesi terroristica.
Le ricerche della marina militare brasiliana si estenderanno oggi all’area dell’arcipelago di Saint Paul e Saint Peter Rocks, dove le correnti marine potrebbero aver trascinato alcuni corpi. La zona si trova sotto la giurisdizione del Senegal, che ha dato il permesso alle ricerche. Nelle operazioni di recupero dei corpi e di pezzi dell’aereo sono impegnati aerei e navi brasiliani e francesi. Intanto è atteso l’arrivo nell’area del disastro di due unità della marina francese, il sottomarino Emeraude a propulsione nucleare e la nave anfibia Mistral, che cercheranno di recuperare la scatola nera dell’Airbus a 3.500 metri di profondità.
I pezzi dell’aereo ritrovati vengono consegnati alle autorità francesi per le indagini sulle cause. I corpi vengono prima portati sull’isola brasiliana di Fernando de Noronha, poi a Recife. L’Interpol coordina lo sforzo per l’identificazione delle vittime, appartenenti a 32 nazionalità diverse, raccogliendo elementi come il Dna dei parenti, dati su impronte digitali, tatuaggi, radiografie dentarie e operazioni chirurgiche subite.

Ed ecco pronto l’ultimo depistaggio: se non si potrà nascondere che si è trattato di un attentato ci saranno due “terroristi” morti cui addossare la colpa. Come da schema ben collaudato.

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