La Finocchiaro contro le riforme di Berlusconi in rispetto dell’acronimo pd
E adesso, proprio sul punto delle garanzie, arriva l’attacco del Pd attraverso la capogruppo al senato Anna Finocchiaro: “Ieri il premier ha apertamente attaccato la Consulta e la presidenza della Repubblica, denunciando ancora una volta la filosofia che muove la sua volontà riformatrice. Questo Paese ha certo bisogno di riforme ma non di un potere senza controlli ed equilibri. ? davvero difficile – dice la presidente del Pd a Palazzo Madama – pensare a un confronto con chi ha questa concezione della democrazia e delle Istituzioni”. Che nel merito contesta al presidente del Consiglio di proseguire con una politica di “annunci e alla confusione, sempre sulla base del suo tornaconto propagandistico. Però, quello che, nelle parole del premier, non cambia mai sono gli attacchi che egli sferra agli organi costituzionali e di garanzia”.
L’ultimo attacco, dicevamo, ieri in Confindustria: “Ogni provvedimento governativo ha detto – viene preliminarmente sottoposto al presidente della Repubblica e al suo staff che ne controlla addirittura gli aggettivi”.
Il solito refrain; la banda dei Proci e dei procetti vuol mantenere tutti i privilegi e per essi perpetrare le dannose barbarie di una democrazia delegata oramai putrescente.
E vogliono perciò impedire a Berlusconi (come prima a Craxi e a Pacciardi) di semplificare il sistema.
Il fatto è che, se mai ciò accadesse, molti, anziché ingrassarsi con gli emolumenti pubblici, dovrebbero andare a lavorare.
Non sia mai: che i padri fondatori della Costituzione lo impediscano!