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Pandemia Sessuale

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Da bacchettoni proibizionisti a sessodipendenti, i mutamenti della società italiana. Ma è solo l’altra faccia della stessa medaglia. L’eros è ben altra cosa

Se vi capita di pensare in continuazione al sesso come succedeva a Michael Douglas prima di disintossicarsi. Se anche quando riuscite a consumarlo non siete in pace con voi stessi finché non lo fate ancora e poi ancora e ancora.
Se passate la notte attaccati ai siti a luci rosse. Se tutto questo accanimento vi distoglie irrimediabilmente dal lavoro, dallo studio e intacca la vostra vita sentimentale, sappiate di essere, con molta probabilità, affetti da sessodipendenza. Niente a che vedere con il sesso gioioso e consapevole di una Manuela Arcuri alla quale la vox populi attribuisce un divertente: «Ha voluto la Arcuri? E adesso deve darsi da fare» riferito a un partner svogliato sotto le lenzuola.
La patologia che schiavizza chi ne soffre si diffonde, ha ormai egemonizzato 152 voci in italiano sui motori di ricerca internettiani e ben 1.040 se si inserisce il termine inglese, sex addiction. I numeri sono sempre più allarmanti, anche se neanche comparabili a quelli dell’impotenza, il problema principe per cui oggi si finisce dal sessuologo, con circa 3 milioni di uomini sofferenti in Italia, e gli specialisti appena riuniti all’Università La Sapienza di Roma per un convegno internazionale. Accanto a chi non ce la fa, quelli che si iperspendono ossessivamente a letto, bulimici incapaci di regolarsi: il 6 per cento dei maschi italiani e il 3 per cento delle donne, secondo gli esperti della Federserd, gli operatori dei dipartimenti delle dipendenze, riuniti a Firenze alla fine di ottobre.
Nonostante il tema lussurioso, quelli che ne soffrono non sono da invidiare: «È una relazione malata con il sesso, un’ossessione che sfugge al controllo della volontà e spesso si intreccia con dipendenza da alcol e droga» spiega Filippo Petruccelli, docente di psicologia dello sviluppo. Se non bastasse il corollario di insonnia, esaurimento fisico e pressione alta, nelle donne spesso la sexual addiction si affianca alla love addiction, chiariscono al Centro per le dipendenze affettive e sessuali di Roma. Negli Stati Uniti i testimonial internazionali sono parecchi, dal pioniere Michael Douglas all’ex cantante dei Take That Robbie Williams passando per Mike Tyson e la modella Kate Moss.


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