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Sarkozy battuto dai pirati del net. Il download non può essere perseguito

In questa settimana, i sostenitori del libero download hanno avuto due ottime occasioni per fare festa: la prima risale all’indomani delle votazioni europee, quando il conteggio dei voti attribuisce al partito dei Pirati svedese (Pirat partiet) circa 200mila preferenze: un clamoroso successo che apre loro le porte al Parlamento europeo. La seconda sta facendo volare i tappi di champagne tra gli internauti d’Oltralpe: il Consiglio Costituzionale ha bocciato la disposizione che prevede la sospensione della connessione ad internet per i ‘pirati’ recidivi.
L’ultimo round del braccio di ferro tra il governo Sarkozy e l’opposizione socialista, sul tema dei downloading illeciti, assegna il match point alla squadra contraria al provvedimento anti-pirateria.
Così ha infatti deciso la Consulta francese, definendo lesiva nei confornti dei diritti fondamentali dell’uomo la sanzione prevista dalla legge adottata il 13 maggio, ritenendo che la libertà di comunicazione e di espressione enunciata nella dichiarazione dei diritti dell’uomo implicasse, “considerando lo sviluppo generalizzato di internet”, la “libertà di accedere al servizio di comunicazione al pubblico online”.
La decisione è in linea con il Parlamento Ue, che ha recentemente approvato un emendamento in base al quale si stabilisce che l’accesso a internet non può essere negato a nessuno senza un provvedimento della magistratura.
E qui sta il punto: un’autorità amministrativa, come previsto dalla legge francese (nella fattispecie un’agenzia di stato, la Hadopi), non può procedere alla revoca dell’abbonamento di un cittadino, poiché questo è un atto che deve spettare all’autorità giudiziaria.
Altra ragione presa in considerazione: la legge censurata nega la presunzione d’innocenza perchè prevede di punire il titolare del contratto di abbonamento a internet. Spettava a quest’ultimo dimostrare di non essere il responsabile dei reati (il downloading illegale). Un aspetto viziato da incostituzionalità, ha ritenuto il Consiglio.

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