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Prendiamocela pure con i tedeschi

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Invece d’imparare: è la psicologia giusta per i servi coglioni

C’era una volta la fuoriserie supersportiva: le mitiche Ferrari, o le Maserati e le Lamborghini, da noi, le splendide Aston Martin o Alvis o Morgan nel Regno Unito, le Porsche in Germania, e così via. Cioè auto a grandissime prestazioni di punta, di fatto prodotte a mano e in piccolissima serie. C’era una volta diciamo, perché come al solito ingegneri e manager tedeschi una ne fanno e cento ne pensano. E Porsche sta rompendo il muro del suono o muro tout court che finora ha separato produzione d’élite di fuoriserie e produzione di massa. Tanto che le assunzioni a Porsche, la marca più prestigiosa del colosso Volkswagen, volano a livelli da far invidia a quelli dei produttori di massa generalisti di maggior successo, per non parlare dei produttori di massa in difficoltà, in crisi o in mezzo a politiche di duro risparmio e delocalizzazione, tanto per non far nomi.
Porsche, alla presenza del vicecancelliere Sigmar Gabriel, ha appena aperto un nuovo impianto a Lipsia, la città sassone tornata locomotiva industriale e delle eccellenze dell’est come era ai tempi del Kaiser e della repubblica di Weimar. Risultato: 1.500 nuovi posti di lavoro, dopo i circa 3.000 già creati in Germania tutta da Porsche l’anno scorso, e ciò contando solo le assunzioni dirette a Porsche e non l’enorme effetto di indotto e di spinta a ricerca e sviluppo, alte tecnologie, eccellenze in generale. Motivo: il nuovo piccolo Suv di Porsche, la Macan, ha già avuto 40mila ordinazioni da clienti privati prima ancora dell’inizio della produzione, tanto che Porsche teme di non farcela. Non male per un’auto esclusiva il cui prezzo parte da 58mila euro. Ma la qualità premia, si sa.
Porsche già oggi vanta una media di 162mila auto vendute l’anno contando tutti i suoi modelli (le due porte da sogno, storiche e avveniristiche insieme, il Suv grande Cayenne, la quattro porte Panamera, la “piccola” Boxster). Di queste, ben 84mila sono Suv. Il mercato Suv sta crescendo velocemente in tutto il mondo, dal 2007 a oggi le vendite sono aumentate del 185 per cento. E allora i tedeschi scommettono tutto sui Suv di qualità: Porsche come le Audi e le Vw del resto del gruppo, o Bmw dei vari tipi della linea X e Mercedes a trazione totale per citare i concorrenti. Ma restando a Porsche, appunto il marchio delle superfuoriserie tedesco è già oggi l’azienda automobilistica con la maggiore rendita di capitale del mondo. Delle fuoriserie, dicono i discendenti del leggendario ingegner Porsche, le auto prodotte oggi conservano il Dna ma non le piccole cifre di unità prodotte.

 

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