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Prima di Raciti

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Aspetteremo anche noi 23 anni per fare le scuse a Speziale?

 

Ci sono voluti la bellezza di 23 anni, e un dossier indipendente di 395 pagine per arrivare alla verità.
Una verità scomoda, che chiarisce una volta per tutte cosa realmente accadde nel pomeriggio più sciagurato della storia sportiva inglese. Era il 15 aprile del 1989, quando 95 tifosi del Liverpool, accorsi a Sheffield per la semifinale di Coppa d’Inghilterra contro il Nottingham Forest, morirono schiacciati dalla folla. 

Colpa, a detta delle autorità del tempo, di quegli hooligans ubriachi e bestiali che soltanto 4 anni prima avevano provocato la strage dell’Heysel, in cui a perdere la vita furono altre 39 persone.

 Eppure la versione dei fatti data per buona fino a ieri non aveva mai convinto del tutto, soprattutto i famigliari della vittime, i quali dal primo momento avevano insinuato il dubbio nell’opinione pubblica: la responsabilità del massacro doveva essere attribuita alle forze dell’ordine e alla pessima organizzazione dell’evento, oltre a una mancanza di misure di sicurezza resasi palese dopo il disastro.

 Ebbene, un’indagine indipendente ha confermato i peggiori sospetti delle famiglie delle persone decedute in quella terribile serata: i tifosi del Liverpool non furono la causa della catastrofe. La colpa va infatti attribuita all’apertura di un cancello del settore Leppings Lane End dello stadio di Hillsborough: i tifosi dei Reds rimasti fuori dall’impianto (migliaia) si riversarono all’interno dello stadio proprio da quel varco, dando il via alla tragedia. Altro particolare inquietante rivelato dal dossier, testimonia che alle 15.15 (pochi minuti dopo l’inizio dell’Apocalisse) 59 dei 96 tifosi poi deceduti erano ancora vivi: una discrepanza incredibile rispetto ai rapporti ufficiali, che riportano come tutti fossero già privi di vita. Sempre secondo l’ultima indagine, di questi 59, almeno 41 avrebbero potuto essere salvati se i soccorsi fossero stati tempestivi.

 Nessun hooligan ubriaco dunque, ma solo la volontà delle autorità di coprire e nascondere un operato indecente alla stampa: un intento realizzato anche grazie a modifiche significative apportate alle 164 testimonianze delle persone presenti al massacro. 

 La nuova indagine spingerà con ogni probabilità all’apertura di un fascicolo d’inchiesta, ma il Premier inglese David Cameron non ha voluto perdere tempo, scegliendo di chiedere immediatamente scusa alle famiglie delle vittime: “La nuova testimonianza che vogliamo presentare con la decisione di oggi è chiarire che queste famiglie hanno subito una doppia ingiustizia: quella terribile dell’evento, con l’incapacità dello stato di proteggere i loro cari e l’indifendibile attesa per sapere la verità, e l’ingiustizia della denigrazione delle vittime, in qualche modo colpevolizzati per la loro morte. In nome del governo, e del nostro paese, mi dichiaro profondamente dispiaciuto per questa doppia ingiustizia a cui non si è posto rimedio per troppo tempo” ha aggiunto Cameron, che così ha concluso: “Con l’accessibilità dei documenti, le famiglie finalmente avranno accesso alla verità”.

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