per la strage di Bologna
28 agosto 1980. Una lista di neofascisti compilata da funzionari pidduisti dei servizi segreti italiani è oggetto del primo blitz con la falsa accusa di aver partecipato, in modo diretto o indiretto, all’organizzazione e all’esecuzione della strage alla stazione di Bologna ventisei giorni prima. Sono ventotto i nominativi inseriti nella lista dei catturandi, ventidue di essi vengono arrestati nella mattinata, cinque non si trovano nelle loro abitazioni e un sesto, Massimo Morsello, riesce a dileguarsi via spiaggia.
La montatura che vede tra i protagonisti un malvivente mitomane, Farina, e un dirigente del Sisde prigioniero per favoreggiamento delle Brigate Rosse, Russomanno, si smonterà dieci mesi più tardi.