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Prove di libanizzazione

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I partigiani teleguidati dagli Usa puntano ad una stabile instabilità

Un gruppo terroristico armato ha aperto il fuoco contro l’automobile in cui viaggiavano un corrispondente e un fotografo del canale TV siriano al Akhbariyah  in località al Haffeh, nella periferia di Latakia.
Il giornalista, di nome Mazen Mohammad, è stato ferito alla mano, mentre il fotografo Fadi Yaacoub, che è stato gravemente colpito al petto, è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Qerdaha e poi trasferito all’ospedale di Latakia, dove è stato operato d’urgenza. Il suo collega ha riferito che la banda terrorista ha aperto il fuoco su di loro mentre, seduti in macchina, stavano preparando del materiale di lavoro. Egli ha sottolineato che le aggressioni dei terroristi ai civili, che aumentano di giorno in giorno, rispecchiano la forte avversione che i gruppi terroristi nutrono verso l’informazione siriana libera che è riuscita a svelare la falsificazione, le calunnie e le menzogne della campagna tendenziosa dei mass media mercenari. Il direttore generale del canale tv al Akhbariyah,  Emad Sarah, ha detto che il fotografo ferito alla mano è in buone condizioni di salute, aggiungendo di aver ricevuto una telefonata dal giornalista operato, che gli ha assicurato che, una volta dimesso, ripartirà per al Haffeh per compiere la sua missione di giornalista alla ricerca della verità e per servire il popolo siriano. Il direttore ha ribadito che l’attacco alla troupe televisiva si colloca nel contesto del piano mirato a far tacere la voce della verità per occultare l’immagine autentica del terrorismo ai cittadini siriani e arabi e in generale a tutto il mondo. Il Consiglio Nazionale dell’Informazione ha deplorato e fortemente condannato l’atto criminale, sottolineando il patriottismo, l’audacia e il coraggio dei due giornalisti nel compiere la loro missione ed augurando loro una pronta guarigione.
•    Nella periferia di Duma, in località Rihan, le autorità competenti hanno compiuto un blitz in un edificio che, in base alle informazioni dei residenti e a continui appostamenti, era abitato da terroristi. Il blitz ha portato a un violento scontro a fuoco tra i terroristi  e  gli agenti, che hanno avuto la meglio, riuscendo ad uccidere tutti i terroristi.
•    In località Jabal Zawyieh, nella periferia di Idlib, i cittadini e le forze dell’ordine sono costretti a subire continue aggressioni e attacchi da parte di bande terroriste armate. Ieri ci sono stati scontri a fuoco tra le forze dell’ordine e i terroristi, e decine di loro hanno perso la vita, tra cui il terrorista Tareq al Berro, ricercato da tempo per pluriomicidio, atti vandalici e sabotaggio.
•    A Jisr Shoghur, le autorità competenti, in collaborazione con la popolazione, dopo un lungo lavoro di appostamento e inseguimento, hanno fatto irruzione in un covo adibito a base, in cui i terroristi erano soliti riunirsi per decidere i loro atti criminali a danno dei cittadini e delle loro proprietà. Il blitz ha portato all’uccisione di molti terroristi e al sequestro di un’ingente quantità di armi e munizioni.
•    Sempre nella periferia di Idlib, a Sahl el Rouj, le autorità si sono scontrate con delle bande armate che stavano sabotando una pescicoltura. Nella violenta colluttazione, alcuni terroristi sono morti, quattro di loro sono stati catturati e le armi in loro possesso sono state sequestrate, infine il luogo è stato messo in sicurezza.
•    Nella periferia di Idlib, i terroristi hanno appiccato un incendio ai boschi delle località di Younsiya, Shoghr e Dama, che si è rapidamente esteso, minacciando le abitazioni circostanti. I vigili del fuoco, contattati dalla popolazione, sono riusciti a domare l’incendio anche grazie all’uso di mezzi aerei.
•    Le autorità competenti hanno sventato il tentativo di alcuni terroristi armati di entrare in territorio siriano dal Libano, vicino ai due villaggi di Halat e Adlin, nella periferia di Telkalakh. C’è stato un violento scontro tra i terroristi e le forze dell’ordine.  Alcuni  terroristi sono rimasti feriti ma sono comunque riusciti a fuggire in Libano.
•    Nella periferia di Latakia, nel villaggio di Salma, le autorità hanno respinto l’attacco di una banda armata, riuscendo a uccidere e a ferire alcuni dei suoi membri.
•    A Deir ez-Zor, un gruppo terroristico ha fatto esplodere con un ordigno un gasdotto del campo Omar, appartenente alla società petrolifera al Furat. L’esplosione, che  ha avuto luogo tra Deir ez-Zor e Homs, al km 20 del campo, tra i villaggi di Zabari e Saalo, ha causato la fuoriuscita di 400 mila metri cubi di gas che, fortunatamente, non ha preso fuoco. Una fonte ufficiale del Ministero del Petrolio ha affermato che la società ha dovuto interrompere il pompaggio del gas durante l’esplosione, aggiungendo che i lavori per il ripristino del gasdotto cominceranno domani per riavviare il pompaggio entro pochi giorni. Si fa presente che i sabotaggi ai gasdotti e agli oleodotti sono azioni criminali frequenti ad opera dei terroristi. Lo scorso 30 maggio, un gruppo terroristico aveva sabotato un oleodotto nelle località di Abu Hammam e Granij, nella provincia di Deir ez-Zor, causando un grande incendio; il 30 aprile era stato preso di mira un altro oleodotto tra Mahkan e Qurieh, causando la rottura della valvola e la fuoriuscita di una grande quantità di petrolio, e il 15 febbraio è stata la volta della condotta di gasolio che dalla raffineria di Homs giunge ai depositi di petrolio a Adra, nella periferia di Damasco, causando una violenta esplosione e lo scoppio di un incendio.            

•    Le autorità competenti hanno dato la caccia ai terroristi che da giorni aggrediscono gli abitanti della città al-Haffeh, devastando e saccheggiando proprietà private e pubbliche. Le forze dell’ordine sono riuscite ad uccidere molti terroristi, altri sono stati feriti ed altri ancora arrestati. Nei violenti scontri conseguenti agli inseguimenti, sono morti due agenti governativi, ed altri sono rimasti feriti.  
•    Nella periferia di Aleppo, in località Heryatan, per lunghi giorni  bande di terroristi armati hanno aggredito i cittadini, fomentando il caos e l’instabilità. Ieri le autorità competenti sono riuscite ad accedere alla zona e si sono scontrate con i terroristi, ripulendo l’area dai criminali e ripristinando la calma e la sicurezza. Gli agenti hanno sequestrato ingenti quantità di armi  che i terroristi usavano per aggredire i residenti, commettere vandalismi ed assalire proprietà private e pubbliche.
•    A Duma, una bomba è esplosa mentre due terroristi la stavano trasportando dalla località Suq el Ghanam (Duma) alla periferia. Nello scoppio sono morti entrambi i terroristi.
•    A Deir ez-Zor, nel quartiere di Jabilah, quattro terroristi sono morti nello scoppio di un ordigno rudimentale che stavano fabbricando artigianalmente. Il violento scoppio ha fatto crollare un intero muro dell’abitazione, che è precipitato su un’automobile di passaggio, causando la morte di una bambina e il ferimento dei suoi famigliari.
•    Un gruppo terroristico ha rapito i passeggeri di due microbus sulla strada che collega  al-Quseir, nella periferia di Homs, con Jusieh.
•    D’altra parte, le autorità preposte hanno respinto l’attacco di gruppi terroristici armati contro cittadini e forze dell’ordine in località Nazariyah, nella periferia di Quseyr, vicino al confine con il Libano.
•    Ad Hama tre cittadini sono rimasti feriti dalle schegge di un ordigno esploso vicino alla circonvallazione di Ayn el-Lawzeh. L’ordigno, attivato mediante un telecomando a distanza e destinato a colpire le automobili e i passanti, ha causato il ferimento di tre persone che si trovavano all’interno di un’autovettura.
•    Ieri, una folta rappresentanza degli abitanti della periferia di Latakia ha cercato di spiegare le quotidiane sofferenze a cui è sottoposta da parte dei gruppi terroristi a una delegazione di osservatori ONU mentre questi ultimi attraversavano i villaggi, ma la delegazione non li ha degnati di attenzione, al punto che una delle vetture su cui viaggiava ha persino investito tre degli abitanti, due di loro sono in pericolo di vita. Trattasi di Amer Mohammad Zamzam , Mustafa Hikmat Kamel e Essam Maaruf Mohammad.
•    Una delegazione degli osservatori ONU ha visitato il quartiere Midan di Damasco e la stazione di polizia, ha poi preso visione del luogo dell’esplosione terrorista avvenuta di recente ad opera  dei terroristi. Un’altra delegazione ha visitato Harasta ed un’altra ancora le località di Homs, Talbiseh, Rastan e Teldo, nella periferia di Homs.
•    Nel contesto delle operazioni criminali mirate a colpire le personalità di spicco della società siriana, un gruppo terrorista ha assassinato il dott. Marwan Arafat, vicepresidente della Federazione del Calcio Siriano, mentre stava tornando dalla Giordania, tra il centro di confine Nassib e il villaggio Taibeh, nella periferia di Deraa. Nel vile attentato è rimasta gravemente ferita la moglie del dott. Arafat. La Federazione Generale dello Sport ha deplorato l’assassinio del Dott. Arafat, reputandolo un grave lutto per lo sport siriano, la perdita dolorosa di una delle personalità più importanti  per le sue alte qualità morali e per la reputazione di cui godeva dentro e fuori la Siria.
•    145 cittadini siriani che erano stati adescati dai gruppi terroristi, si sono spontaneamente consegnati con le loro armi alle autorità competenti della città di Homs. A queste persone, a cui non sono stati imputati omicidi, le autorità hanno condonato i reati di possesso di armi, vandalismo e attentato alla sicurezza del Paese, consentendo loro di tornare alla loro vita normale, dopo aver regolarizzato la loro posizione.
•    Numerosi mass media hanno diffuso e trasmesso dichiarazioni attribuite al Generale Robert Mood, con cui egli avrebbe detto che la Siria è entrata in una guerra civile e che il  governo siriano avrebbe perso il controllo di molte aree. Il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati ha chiesto spiegazioni in merito all’ufficio del Gen. Mood a Damasco, dove il suo vice, Martin Griffith, ha ribadito che queste dichiarazioni non sono mai state rilasciate dal Generale Mood né da nessun’altra persona dell’ufficio della missione degli osservatori ONU in Siria.
•    Una fonte ufficiale del Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati ieri ha dichiarato che: ” L’Amministrazione americana persegue la sua flagrante ingerenza negli affari interni della Repubblica Araba Siriana e il suo appoggio manifesto ai gruppi terroristici armati, occultandone i crimini e distorcendo la verità sulla Siria davanti alle Nazioni Unite e ricattando gli altri Paesi e la comunità internazionale, per metterla con le spalle al muro ed isolarla e mirare alle sue posizioni, alla sua fermezza, alla difesa del popolo siriano e alle sue istituzioni. 

 

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