mercoledì 8 Gennaio 2025

Quant’è profondo il mare?

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L’acqua, l’elemento che rende la Terra il nostro “pianeta blu”, continua a sollevare domande sulle sue origini. Come è arrivata qui? Le teorie più comuni suggerivano che fosse stata portata da asteroidi ghiacciati o comete. Ma uno studio rivoluzionario del 2014, pubblicato sulla rivista Science, ha aperto nuovi orizzonti. Gli scienziati hanno scoperto un enorme serbatoio d’acqua intrappolato nelle profondità del mantello terrestre, una riserva tanto vasta da superare di tre volte il volume di tutti gli oceani messi insieme.

La scoperta di questo “oceano nascosto” a circa 700 chilometri di profondità ha sconvolto gli studiosi. Si trova nel mantello terrestre, una zona che si credeva costituita esclusivamente da rocce incandescenti e magma. Qui, l’acqua è intrappolata in una roccia rara e misteriosa: la ringwoodite, un minerale blu profondo simile al peridoto, usato spesso in gioielleria. “La ringwoodite è come una spugna che assorbe acqua”, ha spiegato Steven Jacobsen della Northwestern University. “Grazie alla sua speciale struttura cristallina, può attrarre idrogeno e trattenere grandi quantità d’acqua in condizioni di estrema pressione e temperatura”.

La scoperta è stata fatta utilizzando una rete di 2.000 sismometri, strumenti che hanno analizzato le onde sismiche generate da oltre 500 terremoti. Questi movimenti della crosta terrestre permettono di “guardare” nel cuore del pianeta. Le onde, rallentate dalle rocce umide, hanno fornito la prova chiave. “A quelle profondità, l’acqua non è liquida, ma legata alle rocce, come se queste sudassero”, ha aggiunto Jacobsen.

L’acqua sulla Terra potrebbe venire dall’interno
Questa scoperta supporta un’ipotesi straordinaria: l’acqua sulla Terra potrebbe provenire dalle sue profondità e non dallo spazio. Lo studio suggerisce che l’acqua intrappolata nel mantello, nel corso di milioni di anni, potrebbe essere risalita verso la superficie, contribuendo alla formazione di oceani, mari e fiumi.

“Se non ci fosse questo serbatoio nascosto, la superficie terrestre sarebbe quasi completamente sommersa dall’acqua”, ha detto Jacobsen. Questo conferma l’esistenza di un ciclo idrico globale, che connette il mantello terrestre con gli oceani in superficie, modificando profondamente la nostra comprensione della Terra.

La scoperta della ringwoodite e del serbatoio d’acqua nascosto apre nuove domande sulla formazione del pianeta. Qual è il ruolo di questi “oceani interni” nell’equilibrio terrestre? E come influenzano il nostro clima e le attività geologiche? “I terremoti e i vulcani sono solo una piccola espressione di ciò che avviene nel cuore della Terra”, ha concluso Jacobsen. Questa ricerca potrebbe aiutarci a comprendere meglio non solo il passato del nostro pianeta, ma anche il suo futuro.

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