Ricattate con video compromettenti, nei quali venivano riprese durante festini porno oppure mentre assumevano dosi di cocaina. E poi costrette a lavorare come prostitute per non correre il rischio che quelle immagini finissero in mano ai genitori. Per mesi quattro ragazze, ma sarebbero anche di più, sono rimaste in balìa di un ragazzo di 27 anni, C.R., di buona famiglia, con un posto fisso da mille euro al mese, frequentatore di locali notturni soprattutto a Roma nord e ai Parioli.
PROSTITUTE D’ALTO BORDO – Il giovane, secondo gli investigatori della Squadra mobile che lo hanno arrestato, aveva messo in piedi un giro di prostituzione d’alto bordo: ogni ragazza poteva arrivare a guadagnare anche 30 mila euro al mese. Il 30 per cento, ma in certi casi se la prostituta era straniera anche il 50 per cento, veniva trattenuto dallo sfruttatore. Le giovani venivano reclutate sempre nelle discoteche: c’erano donne con problemi economici o di droga, ma anche casalinghe, studentesse universitarie, figlie di professionisti della capitale trasformate in squillo.
VIA WEB – Per ogni appuntamento i clienti dovevano sborsare fino a 350 euro e i contatti avvenivano anche sul web. Le ragazze venivano fatte prostituire in due appartamenti al Nomentano, uno dei quali di proprietà della madre del ragazzo. Spesso, come si vede anche nel video diffuso dalla polizia, alcune delle prostitute si drogavano con la cocaina messa a disposizione da un’altra persona, F.B., 25 anni, arrestato per spaccio. Nell’abitazione di C.R., invece, gli investigatori hanno sequestrato uno scatolone pieno di video hard girati di nascosto durante gli incontri fra le ragazze e i clienti, fra i quali spesso anche amici del ventenne inviati di proposito da quest’ultimo per controllare che le squillo rispettassero gli ordini impartiti dallo sfruttatore.