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Quegli inglesi da non stramaledire

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Accanto all’Inghilterra anti-europea e filo-atlantica esiste un’altra Inghilterra che si sente europea e che ha partecipato alla guerra di liberazione del continente (1939 – 1945) combattendo sul Fronte dell’Est. Furono i Britisches Freikorps, i volontari inglesi di Hitler. Parola d’ordine: “Non ci sono inganni: l’Inghilterra fa parte dell’Europa”.



Tra le tante nazionalità dei volontari stranieri arruolati nelle forze armate tedesche, desta sicuramente curiosità e perplessità l’apprendere che ci furono anche cittadini anglo-sassoni che, durante la seconda guerra mondiale, indossarono l’uniforme germanica.

In Inghilterra, prima della guerra, come era già accaduto in tutta l’Europa, erano sorti movimenti nazionalisti di destra, allineati ideologicamente alla Germania nazionalsocialista e all’Italia fascista, principalmente nella lotta e nell’avversione contro il bolscevismo e le lobbies giudaiche. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale, il governo inglese ordinò l’arresto, a scopo preventivo, di tutti i membri dei partiti filo-nazisti inglesi. Alcuni di essi per sfuggire alla prigione fuggirono dal paese, riparando in Francia e Germania.

John Amery

L’idea di formare un’unità di volontari inglesi per partecipare alla guerra sul fronte dell’est, nacque proprio per iniziativa di uno di questi esiliati, John Amery. Figlio di un ministro conservatore inglese, Amery dopo aver tentato invano di intraprendere la carriera politica sfruttando le conoscenze e le amicizie del padre, venne attratto dall’ideologia dei primi movimenti inglesi di ispirazione fascista. L’odio verso la Russia comunista ed il Bolscevismo lo fecero arruolare volontario nel 1936 nelle forze nazionaliste del generale Francisco Franco, durante la guerra civile spagnola. Come molti suoi connazionali si battè valorosamente contro i comunisti spagnoli, guadagnandosi una medaglia d’onore mentre serviva con il Corpo di Spedizione italiano. Dopo la vittoria delle forze nazionaliste in Spagna, si trasferì in Francia dove ebbe contatti con i numerosi partiti filofascisti transalpini, partecipando a dibattiti, seminari e scrivendo diversi articoli sulla stampa di destra. Nel luglio del 1940, dopo la disfatta della Francia, Amery si trasferì nella zona di Vichy, dove si era insediato il governo del maresciallo Petain. Il servizio di propaganda del Terzo Reich aveva intanto iniziato ad interessarsi all’inglese: a Vichy infatti Amery venne avvicinato dal diplomatico francese Graf Ceschi che lo invitò a trasferirsi in Germania per lavorare attivamente e politicamente al nuovo ordine europeo. Amery rifiutò l’invito: Hitler si era alleato con la Russia bolscevica nel 1939 e lui, profondamente anti-comunista, non aveva gradito la cosa.

Operazione Barbarossa

La collaborazione con i tedeschi era solo rimandata. Il 22 giugno 1941, i tedeschi invasero l’Unione sovietica. In tutta l’Europa si formarono legioni volontarie per andare a combattere sul fronte dell’est. Dallo stesso giorno dell’inizio dell’Operazione Barbarossa Amery capì che anche lui doveva fare qualcosa, anche l’Inghilterra doveva essere rappresentata sul fronte dell’est da una legione volontaria anti-comunista. Il problema era però dove trovare i volontari. L’Inghilterra era e restava un nemico della Germania, e gli unici inglesi che si potevano reclutare erano quelli presenti nei campi di prigionia tedeschi. Il suo progetto restò solo una ipotesi e senza alcun interesse da parte tedesca.

Solo nell’ottobre del 1942, grazie all’aiuto dell’Hauptmann Werner Plack, Amery fu ricevuto ufficialmente a Berlino: al ministro della propaganda tedesco G

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