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Quella farsa di golpe

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La storia si ripete ma non in tragedia

Il nostro è davvero un Paese singolare. Lo è sempre stato sin dal dopoguerra fino al 1992 -1993 quando dopo decenni di bombe e stragi impunite, si è consumata l’ennesima pagina della “strategia della tensione” , nota come Tangentopoli per il grande pubblico, con l’eliminazione della vecchia classe politica non piu’ funzionale ai nuovi equilibri geopolitici internazionali.
Oggi, la storia sembra ripetersi, ma come diceva bene Marx la ripetizione assume i connotati della farsa :per ora al posto delle bombe c’è il sussulto moralistico del “bunga -bunga” che alimenta inchieste e interminabili dibattiti televisivi.
In piu’ c’è chi coltiva come Di Pietro , la possibilita’ di “prese della Bastiglia”: dichiarazioni queste assai avventate e pericolose se proiettate in un  paese in preda ad un forte senso di frustrazione e di incapacita’ di intravedere un futuro.
Gli incidenti avvenuti ad Arcore domenica scorsa sono solo un’avvisaglia di quello che potrebbe succedere su piu’ vasta  scala se Berlusconi , come pare intenda fare, non cedera’ la sua posizione.
La sinistra italiana , infatti, incapace di assumere un’iniziativa di tipo politico, non fa altro che chiederne la testa come se questo “rito scarificale” rappresentasse la salvezza da tutti mali che affliggono la Nazione. Qualcuno gia’ sogna una piazza cairota anche qui da noi oppure un assalto  al Raphael a colpi di monetine come accadde a Craxi.
Il 13 febbraio, intanto, assisteremo al ritorno in piazza del ceto femminista permanente effettivo  che alimentato incessantemente dalla grande stampa, si dimentica di aver fortemente contribuito dagli anni sessanta in poi, alla mercificazione delle donne ed alla loro riduzione a “femmine”:basti pensare al mito del carrierismo femminile o alla battaglia a favore dell’aborto ed alla martellante richiesta di “diritti” e di “pari opportunita” :il tutto in una logica sociale di consumo .
In questa situazione comunque è ovvio che la ragione non venga utilizzata .L’importante è far fuori Berlusconi con ogni mezzo , rispolverando tutto l’armamentario veteroideologico che sara’ puntualmente abbandonato il giorno dopo la sua caduta .
Da tutto questo non c’è da aspettarsi nulla di buono per l’Italia : il film in onda lo abbiamo visto gia’ tante, troppe volte, e senza provare alcuna simpatia per il Cavaliere, sia ben chiaro, si notano strani segnali di “rivoluzione colorata” in Italia che non lasciano ben sperare per il futuro.
 

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