Le regionali si terranno alla data prevista: con le liste di maggioranza. Nel ridicolo.
Non è bastato che il pdl perdesse irrimediabilmente la faccia mostrando un livello di cialtroneria al di là di ogni immaginazione, essendo riuscito nell’impresa di non farsi accettare la lista dei cndidati nel Lazio e il listino di maggioranza in Lombardia.
A questa cialtroneria si è prontamente sommata quella del centrosinistra che, anziché richiedere uno slittamento della consultazione per permettere comunque alla maggioranza di essere presente, così come ogni logica elementare suggeriva, ha invece preteso di vincere le elezioni a tavolino, per assenza di avversario.
A questo punto abbiamo avuto diritto al primo decreto per consentire la riammissione del pdl e della lista Formigoni, ma gli si è opposto il rifiuto della firma presidenziale. Quindi è arrivato il secondo decreto con Napolitano che, stavolta, ha cambiato idea e ha firmato.
Ora andremo alle elezioni più pecionare della pur ridicola storia dell’Italia democratica e ci andremo, probabilmente, con un’astensione forte, specie da parte dell’elettorato di cnetrodestra.
Che la democrazia sia una farsa lo sapevamo già, ma in Italia si sono raggiunte vette che nessuno immaginava potessero essere scalate. Quello che accade in questi giorni nelle città più importanti della Penisola farebbe morire dal ridere l’opinione pubblica anche in una raffazzonata democrazia delle banane del Centrafrica.
Insomma siamo ad un’Italia da primato, che s’innalza infine nel mondo.
Avanti così: in fondo ci piace che la democrazia si mostri nuda, esattamente per quello che è.