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Io lo so perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla



I fatti: sono diversi giorni che nel quartiere di San Lorenzo, a Rom  ,una volta considerato “il cuore rosso” della Capitale, è in corso una vera e propria guerra tra quel che rimane della storica sede dell’Autonomia Operaia romana, sita in Via dei Volsci 32 e bande di immigrati nordafricani dediti allo spaccio di stupefacenti.

San Lorenzo, infatti, da luogo simbolo dell’ultrasinistra più intransigente, si è trasformata in luogo simbolo della movida notturna romana e di spaccio con un via vai pressoché indisturbato di magrebini e di italiani a contendersi il fiorente mercato dei tanti giovani che vanno li’ la sera in cerca di “sballo”.

Tra assalti a Via dei Volsci ad opera dei nordafricani, rappresaglie dei compagni, bombe carta e feriti, nel silenzio pressoché totale degli organi mainstream e delle autorità comunali, si sta svolgendo una battaglia campale per il predominio nel campo dello spaccio nel quartiere.
Ci chiediamo per quanti giorni avrebbe suonato la grancassa dei media, nel caso ipotetico fosse volato un solo schiaffo tra i pusher nordafricani e qualche “estremista di destra” o giovane italiano apolitico ma magari stufo di vedere questi “venditori di morte” sotto casa sua, ma la risposta la sappiamo già.

Il problema è in questo caso a fronteggiarsi sono proprio gli ultrasinistri che da tempo hanno sostituito il “proletariato” con i “fratelli migranti” nei loro sogni di palingenesi terrena, e che per  poco nobili motivi, ora  si scambiano copiose e reciproche mazzate con gli stessi.

Ci chiediamo dove siano la Kyenge e la Boldrini con i loro richiami al “razzismo”, dov’è il Sindaco Marino che non perde occasione per sciorinare il suo repertorio su Roma “città della solidarietà e dell’accoglienza” mentre nel quartiere centrale di San Lorenzo, va in scena il perfetto esempio di futura “società multietnica “di lorsignori.

E’ ovvio che stiano tutti in silenzio: i fatti che coinvolgono i loro “cuginetti” dell’ultrasinistra sono molto più evidenti delle loro chiacchiere su ipotetici vantaggi dell’ingresso libero  degli immigrati in Italia.

Il bello è che gli scemi di Via dei Volsci che si scambiano “tenerezze” con i magrebini sono gli stessi che sono in prima fila per l’abolizione della Bossi-Fini e per l’ingresso indiscriminato dei migranti. Sono gli stessi che si trascinano dietro nelle loro manifestazioni centinaia di disgraziati extracomunitari che per occupare una casa devono sottostare ai loro diktat.

La nemesi storica è evidente e fa anche sorridere parecchio visto i protagonisti, se non fosse che questa guerra tra bande rischia di diventare lo scenario abituale anche a Roma , dopo gli evidenti “successi” della società multighetto in tutte le principali metropoli europee.

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