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Santa santa Evita

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madre de todos lo niños, de los descamisados, de los tiranizados, de los trabajadores de Argentina

Il bozzetto di una moneta con il ritratto di Eva Peron, commissionato all’artista italiano Renato Garrasi poco dopo la morte della ‘portabandiera degli umilì, e mai entrata in circolazione a causa del golpe del 16 settembre del 1955, è la principale attrazione di una mostra organizzata dalla Zecca e inaugurata oggi nella sede della Corte dei Conti argentina. Lo rende noto l’agenzia statale Telam. Nell’inaugurare la mostra, la presidente della Banca Centrale Mercedes Marcò del Pont ha assicurato che dal 2003 «è al potere un governo che ha onorato permanentemente la memoria di Eva Peron» e specificato che il bozzetto, nascosto a suo tempo dai dipendenti della Zecca, è «stato ritrovato per caso nel corso di recenti lavori di ristrutturazione della sua sede». Il progetto di sostituire l’immagine allegorica della Repubblica con il volto di Eva Duarte, la moglie di Peron, nelle monete da 5 pesos, sorse appunto nel 1952, l’anno in cui lei, in luglio, morì a causa di un tumore. Un mese dopo la Banca Centrale commissionò all’italiano Cesar Juan Josè Ceccoli la realizzazione dei primi quattro bozzetti che vennero però respinti. Venne invece poi accolto quello ad acquarello di Garrasi. Che, ricorda Juan Castillo, attuale responsabile dell’area incisione della Zecca, già dal 1948 con un gruppo di altri incisori italiani lavorava per l’ente e che, in seguito, rientrò in Italia (dove, tra l’altro, disegnò i bozzetti di francobolli e le monete da 10 e 30 lire). Sempre basato su un bozzetto di Garrasi, per altro, è il volto di Evita Peron che appare in una moneta, coniata in 5.000 esemplari nel 2004, per commemorare il cinquantenario della sua morte.

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