Cambiamenti nel settore medico
Tutti i medici che entreranno nel Sistema Sanitario Nazionale dal 2025 avranno un doppio obbligo: esercitare per assistere i propri assistiti, e lavorare con prestazioni orarie, assegnate dall’Azienda sanitaria di riferimento, nelle Case di Comunità, collegate a ospedali e ambulatori. Addio anche al vecchio concetto di guardia medica con un sistema di assistenza territoriale h24.
L’obiettivo è quello di alleggerire gli ospedali da codici bianchi che possono essere agevolmente gestiti da strutture attrezzate sul territorio. La continuità assistenziale sarà notturna e festiva, diurna e feriale. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sempre sostenuto questa linea e la riforma ha fatto un altro passo in avanti
Le linee di indirizzo della conferenza delle Regioni
Le linee di indirizzo che dettano le regole per il funzionamento delle case di comunità, le strutture che riformeranno la medicina del territorio, sono state approvate dalla conferenza delle Regioni il 9 settembre 2025. Toccherà ora alle Regioni stesse rendere tutto ciò realmente operativo, alla luce anche delle difficoltà di reperire nuovi medici per questo ruolo fra le nuove fila dei giovani. In sostanza ci saranno due punti di riferimento: gli hub e gli spoke
Cos’è il modello “hub and spoke”
Nelle Case di Comunità, il modello hub and spoke identifica una struttura hub come il centro di riferimento per i servizi sanitari più complessi e per la continuità assistenziale, con la presenza medica assicurata 24/7. Le strutture spoke sono dei punti di assistenza primaria più piccoli e diffusi sul territorio, che offrono servizi di base e fungono da punto di contatto tra il cittadino e il sistema sanitario, collegandosi agli hub per i casi più complessi. I medici saranno presenti H24, 7 giorni su 7, negli hub, mentre negli spoke 12 ore al giorno 6 giorni su 7.
Le attività orarie vanno dalle visite ambulatoriali per bisogni non differibili alla gestione della cronicità e della fragilità in équipe. Poi interventi di sanità pubblica e promozione della salute, un primo livello di controlli diagnostici, e ancora assistenza a turisti, studenti fuori sede, cittadini non residenti. Le strutture saranno dotate di Ecg, ecografi, strumenti per esami rapidi, accesso alle banche dati cliniche e dispositivi per teleconsulto e telemedicina.
I malati cronici e fragili
Un ruolo chiave viene attribuito anche alla presa in carico dei pazienti cronici e fragili, in collaborazione con infermieri e specialisti. Previsto anche l’impegno in attività di prevenzione e educazione sanitaria: campagne vaccinali, promozione di stili di vita sani, interventi su gruppi a rischio, anche attraverso la stratificazione della popolazione per bisogni e la medicina d’iniziativa
Le parole del ministro della Salute
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ribadito che non si può “pensare di avviare la medicina territoriale senza il supporto e l’ausilio dei medici di medicina generale. Dovranno sicuramente passare una parte del loro orario all’interno delle case di comunità”. Un altro obiettivo del Ministero è rendere la professione decisamente più attrattiva. Per questo anche per i medici di famiglia scatterà la specializzazione con tanto di borsa di studio finalmente allineata a quella dei giovani dottori ospedalieri
Come avviene l’assegnazione oraria
Sarà l’azienda sanitaria ad assegnare ai medici del ruolo unico le sedi di attività a prestazione oraria nelle Cdc così come i turni di servizio. Anche per le cure pediatriche è prevista la continuità assistenziale: le prestazioni nelle fasce orarie notturna, di sabato e nei festivi, sono organizzate sempre dall’azienda sanitaria tenendo conto del coordinamento dell’orario di apertura degli studi dei medici e dei pediatri di libera scelta, ma anche delle caratteristiche demografiche e della geografia del territorio
Le cure in emergenza
Le sedi della continuità assistenziale (ex guardia medica) d’ora in poi verranno integrate nella casa di comunità per i bisogni di cura non “differibili”, garantendo l’assistenza h24 in collegamento con la Centrale operativa territoriale, la Centrale operativa 116117 e la centrale 112-numero unico emergenze. Nelle case di comunità per le persone che accedano spontaneamente o inviate dal numero d’emergenza 116117 o anche da medici del ruolo unico e pediatri di famiglia, l’attività dei medici viene svolta “per bisogni non differibili”
Le cure escluse
Non tutte le casistiche saranno accolte: tra i criteri di esclusione elencati nelle Linee guida, i casi di dolore toracico, cefalea intensa e inusuale, politrauma, deficit neurologico acuto e perdita di conoscenza. Poi ci sono le attività di sanità pubblica e di promozione della salute, attraverso medicina d’iniziativa e analizzando la stratificazione della popolazione per intensità dei bisogni su programmazione aziendale e regionale. Attività mirate a diffondere la prevenzione così da “ridurre la domanda assistenziale e il carico di malattia nella popolazione”.