L’esercito israeliano non ha commesso alcuna violazione delle leggi internazionali durante l’ultima guerra a Gaza: e’ questa la conclusione di una inchiesta interna, dopo le accuse giunte da diversi gruppi per i diritti umani. L’indagine non ha pero’
soddisfatto le organizzazioni umanitarie che, ancora oggi, hanno chiesto “un’inchiesta indipendente”, affermando che l’esercito israeliano e’ “incapace” di guardare con obiettivita’ “all’intero spettro delle violazioni” che sarebbero state commesse.
L’esercito dello Stato ebraico ha condotto cinque diverse indagini su alcuni degli
episodi piu’ controversi della guerra, come gli attacchi a edifici e e strutture gestiti dalle Nazioni Unite. Le Forze armate hanno comunicato che e’ stato appurato “un piccolo numero di incidenti”, causati da errori operativi o di intelligence. Tra essi il bombardamento di una casa che ha provocato la morte di 21 membri di una stessa famiglia.
“Questi sfortunati incidenti sono inevitabili e accadono in tutte le situazioni di combattimento, in particolare in quelle a cui ci costringe Hamas, che sceglie di combattere tra la popolazione civile”, ha fatto sapere l’esercito israeliano a Tel Aviv, ribadendo che i militari di Tsahal “hanno tenuto un comportamento altamente
professionale ed etico”.
Per fortuna che non era basso!
