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Se si arma il pensiero

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Il confronto Adinolfi – AG a Reggio Calabria sui nuovi scenari della politica

Scendono in campo i ragazzi di Azione Giovani, oggi anche “Giovane Italia” che vivacizzano la nuova stagione del fare politica dal basso. Una vera e propria scuola “con personalità del mondo culturale e politico – spiega il presidente provinciale Francesco Spanò – che animeranno i dibattiti”. Gabriele Adinolfi, noto animatore di siti e non solo, con alle spalle un passato di passione politica, è la prima star che apre le danze e lo fa con un tema non proprio semplice: “Intelligenza e ruolo della politica di fronte alle nuove sfide energetiche”. Uno contro tutti nel dirimere questioni di ordine internazionale. La conferenza, comunque, prende una piega disinvolta di fronte a una tematica dalle tante interpretazioni a dimostrare che è cambiato, forse in modo soft, il fare politica a destra. “Non più logiche di partito, non più ideologie, non più appartenenze schematiche, non più destra e sinistra sulla cui netta separazione pare si sia posata una croce”. Apre il discorso in questi termini Adinolfi, per stimolare la giovanissima platea ad una riflessione che parte da lontano, parte dalla comunanza antropologica che, probabilmente, non è più disposta ad aprirsi alle forzature politiche. Come dire che “si arriva alla politica – subentra Spanò – più per un modo di essere che per un percorso deciso all’interno del partito”. Poi Adinolfi passa a definire alcuni punti strategici sottolineando che “tutta una serie di trasformazioni hanno portato alla crisi della democrazia delegata –  un vero e proprio inganno a suo dire – alla creazione di un populismo trasformista in una fase di passaggio dove anche l’America haa dimostrato di non poter gestire unipolarmente il pianeta. Sulla base di questo si sono create delle dinamiche economiche e di potere, che investono le potenze internazionali di fronte alla sfida energetica”. In evidenza c’è l’avanzamento di una sorta di “pensiero armato” (che è la traduzione che Adinolfi propone per think tank), ovvero in un sistema sociopolitico dove si rinviene sempre meno democrazia delegata e sempre più autorità “si aprono delle vere e proprie autostrade per chi, anziché appartenere a delle ideologie, rivendica delle idee”.

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