mercoledì 13 Novembre 2024

Segreto sarà tuo nonno

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Le forze oligarchiche che stritolano gli Stati sono beatamente esposte in vetrina

L’attuale situazione mondiale di incertezza economica, politica e sociale sembra essere contraddistinta da una sempre maggiore ed evidente disuguaglianza tra il potere economico, che aumenta concentrandosi nelle mani dei pochi, e i sistemi democratici che attribuiscono ai più un fragile potere politico. Si inserisce poi, a rompere ogni possibile equilibrio, una realtà evidente: non molto in politica può essere realizzato senza il denaro; e ciò vale sia per il successo dei singoli, sia per la realizzazione del bene comune e della giustizia sociale, come vorrebbe la democrazia.
A livello dei singoli e del loro successo nelle elezioni, anche prima dell’era della televisione e della rete, il denaro doveva essere raccolto per pagare i salari e le organizzazioni, le comunicazioni e le pubblicità, i viaggi, i pranzi elettorali, le riunioni e le conferenze di partito. Queste varie attività sono da tempo state indica te sotto la rubrica del “fund-raising”, la raccolta dei fondi privati, ai quali poi si aggiungono quelli pubblici, elargiti dallo Stato. Che queste strutture, divenute indispensabili all’esercizio della democrazia, siano state oggetto di uno spaventoso fenomeno di corruzione è argomento di quotidiane denunce, delle quali l’Italia non pare seconda a nessuno.
Ma è altrettanto evidente che anche la politica degli Stati è ormai economicamente dominata da una élite estremamente minoritaria, che coincide, governandole, con le forze della globalizzazione e dei mercati. Il caso più innovativo, da noi come in altri Paesi recentemente introdotto a livello costituzionale, è il principio della parità dei bilanci dello Stato, che certamente declassa, se non quando abolisce sostanzialmente, altri fondamentali principi di rango costituzionale.
In questa fase storica dei regimi democratici, le regole sovrane del mercato e della contabilità dello Stato sono evocate con enfasi minacciosa come le sole ancore di salvataggio contro la catastrofe incombente. Ed è questa enfasi che induce ad affidarsi e a ritenere per buono qualunque stato di eccezione, che presumibilmente ci possa salvare dall’inferno e dal terrorismo. Si comprende così perché si stia producendo un delirio di massa contro la politica e nel sempre più spaventato “villaggio globale” si vada sgretolando, a livello di ciascun Paese, l’ordinamento giuridico dello Stato, mentre in varie forme le oligarchie economiche riescono dovunque a diventare il regime politico dominante.
È così che ogni qualvolta si costituisca un organismo, un ente o un gruppo sociale, con una individualità e complessità, questo crea un nuovo ordinamento, con una disciplina interna di autorità, poteri, regole e sanzioni. Non è un caso allora che queste organizzazioni sociali siano considerate vere e proprie istituzioni, permesse e mantenute in vita dal diritto da un lato, e creatrici esse stesse dall’altro di diversi ordinamenti giuridici. L’esempio classico che si era soliti fare era quello della Chiesa, e insieme ad esso, di diversi ordinamenti sociali o politici, nazionali o internazionali, che negavano in modo evidente che lo Stato fosse l’unico sistema del mondo giuridico.
Oggi le oligarchie, soprattutto quelle finanziarie, e quelle del Leviatano tecno-burocratico, stanno provocando la crisi dello Stato moderno. La tendenza di una serie grandissima di gruppi sociali è quella di costituirsi ciascuno una cerchia giuridica indipendente, mentre il diritto statuale cerca invano di inglobarne le regole o, quando considera illegali i loro comportamenti, di sanzionarli, riuscendoci con sempre più scarso successo, a causa della confusionaria alluvione legislativa e della inefficienza della giustizia. Legge e giustizia rincorrono l’illegalità come Achille la tartaruga, nel noto paradosso di Zenone. Difficile è negare che anche organizzazioni criminali come la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta non costituiscano, come correttamente sosteneva Santi Romano, ordinamenti giuridici, ciascuno nella propria orbita, anche se sono antigiuridici rispetto al diritto dello Stato che li esclude dalla sua sfera, anzi li combatte.
Ma come non definire oligarchie e quindi istituzioni e ordinamenti giuridici le varie Organizzazioni dello Stato, dal quale pur sono indipendenti, quali le varie autorità di settore, fenomeno in aumento a cui sempre più spesso sono delegate funzioni legislative vere e proprie? Ed è questo l’ambito della cosiddetta normazione secondaria, che sovente diventa primaria. E si potrebbe via via parlare degli Enti locali, dalle Regioni. alle Province, ai Comuni, delle associazioni sindacali e dei partiti politici e le loro autonome modalità di elezione, come le primarie, anch’esse poi singolarmente strutturate in sotto-oligarchie.
La caratteristica principale di queste oligarchie è il regime di segretezza. Esse sono soprattutto quelle globalizzate che dominano i mercati finanziari e dettano, direttamente o indirettamente, regole e sanzioni ai vari Paesi.
È questo regime di segretezza che pretende criteri fideistici di appartenenza e meritocrazia, e che trova esempi non indifferenti nelle vicende che hanno coinvolto recentemente anche il Vaticano, e la stranezza delle sue procedure giudiziarie.
La conclusione di un’esemplificazione che potrebbe continuare a lungo, è che al di là e al di fuori di altre norme imperative il rimedio per lo Stato e per la democrazia nei confronti dei poteri, anche interni delle oligarchie dominanti, è quello di pretendere per chiunque e a tutti i livelli, al di là di ogni arrogante autoesaltazione, comportamenti ispirati a trasparenza. La trasparenza e la cultura della vergogna paiono l’unica arma contro la prepotenza delle oligarchie palesi o simulate, che hanno definitivamente corrotto il concetto fondamentale di Stato, coltivato da Hegel e da Kelsen.
Segreto sarà tuo nonno. Le forze oligarchiche che stritolano gli Stati sono beatamente espost in vetrina e hanno nomi tutt’altro che nascosti. Trilaterale, Bilderberg, Cfr con a disposizione agenzie d rating; Wto, Bri, Fmi.
Di segreta c’è solo la formula che spiega come la gente e la politica siano così mentalmente i ritardo sui tempi.

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