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Sfida al rating power

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Proposto un controllo alternativo a quello wasp

La notizia diffusa dal quotidiano di Pechino China Daily del progetto di costituire una società di rating a partecipazione mista cinese, europea e dei Paesi Brics deve essere accolta con favore. Perché ampliare il mercato, allargare la concorrenza e i punti di vista, in ogni settore, è di per sé una buona notizia.
E perché, in particolare nel campo del rating, uscire dall’oligopolio anglo-americano rappresenta più di un potenziale vantaggio. Per le aziende e i Paesi che si sottopongono al giudizio e per i mercati e i risparmiatori. Ben venga dunque una quarta società che si affianchi a Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s, che detengono attualmente il 95% del mercato, che abbia una visione della finanza diversa.
Se le indiscrezioni che giungono da Pechino verranno confermate, infatti, un ruolo chiave lo avrà l’agenzia cinese Dagong con la consulenza dell’ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi e di altre figure politiche internazionali di primo piano. Nella nuova agenzia entreranno a far parte società europee, statunitensi e dei Brics. A buon punto vengono date le trattative per l’ingresso nel capitale del fondo Mandarin. Se la nuova società riuscisse nell’impresa di eliminare anche i conflitti d’interesse tra controllori e controllati, allora il percorso sarebbe completo. Non ci resta che attendere speranzosi.

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