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Si litiga a Lilliput

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Brusio dal fondo valle: Franceschini e Di Pietro guaiscono discordi

La campagna elettorale non è ancora ufficialmente cominciata ma, ai blocchi di partenza, Pd e Idv si presentano ai ferri corti. Oggi il segretario Dario Franceschini, elencando i comuni in cui l’ex pm Antonio Di Pietro corre da solo, ha lanciato l’ultimatum: “O l’opposizione si presenta il più possibile unita in città e province o si rischia di far vincere la destra”. Avvertimento fondamentale per il leader Pd consapevole che alle amministrative, quasi più che alle europee, i democratici si giocano una partita cruciale. Dopo giornate di botta e risposta, Di Pietro mette le sue carte in tavola pubblicando la lettera inviata a Franceschini: “Non abbiamo alcuna intenzione di inseguire il Pd in una campagna fratricida, l’Idv è pronta a entrare in coalizione da subito ma è ora di fare chiarezza”, sostiene Di Pietro in polemica con le resistenza del Pd a candidare sindaci o presidenti di provincia targati Idv. Versione dei fatti che irrita il segretario democratico, preoccupato che la concorrenza tra alleati danneggi il risultato negli enti locali. “Le scelte di Antonio Di Pietro di correre da solo alle amministrative in molti enti locali rischia di far vincere la destra. Di Pietro superi il tentativo di far prevalere i calcoli di parte”, attacca Franceschini che elenca 12 amministrazioni, da Crotone a Brescia, dove l’Idv correrà con il suo candidato. Lista che Di Pietro, a stretto giro di posta, corregge pur precisando di non voler più fare polemica con il segretario democratico: “Forse é stato informato male ma Idv ha realizzato alleanze con il Pd nella quasi totalità delle amministrazioni provinciali e comunali”. Dopo aver chiuso le liste, Franceschini si è ormai buttato nella campagna elettorale tra presentazione dei candidati e tour elettorali. Dopo il ‘treno per l’Europà, lunedì salirà sul treno dei pendolari in Campania, martedì sarà in Calabria, convinto che solo così si possano recuperare i voti dei delusi. Certo, la sfida è impegnativa e tutti i big del Pd ne sono coscienti. “Il partito sta navigando controvento”, ha ammesso D’Alema, reduce da una regata sul Tirreno ma disponibile a “dare un contributo se la situazione è particolarmente difficile e serve ancora la vecchia guardia”. Oggi l’ex ministro degli Esteri ha difeso le liste per le europee: “Sono vere, ora vedremo quelle del Pdl ma non credo che, politicamente parlando, saranno competitive”. Ma la convinzione dei big non placa ancora le polemiche sul territorio: oggi l’assessore al Comune di Venezia Laura Fincato ha ritirato la sua candidatura in polemica con la decisione di fare Luigi Berlinguer capolista nel nord-ovest, pur assicurando che farà comunque campagna elettorale per il Pd.

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