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Sì, vi stiamo prendendo per il culo

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“Il vostro indebitamento è il nostro miglior premio”

 

Mentre il popolo delle partite Iva e le piccole imprese  attendono anni per ottenere i rimborsi fiscali o il pagamento di quanto dovuto per la fornitura dei propri prodotti e servizi, le cinque maggiori banche italiane quest’anno potranno contare su un “aiutino” di oltre 2,5 miliardi di euro da parte del fisco italiano grazie al pieno dispiegarsi degli effetti del “comma 55”  dell’articolo 2 del decreto Milleproroghe 225/2010, esempio di tremontiana “finanza creativa” confermato anche dall’attuale governo.

Norme non proprio “per tutti”, visto che le svalutazioni di crediti che potranno essere utilizzate sono solo quelle effettuate da “enti creditizi e finanziari”, mentre l’avviamento, pur essendo la norma di carattere generale, di fatto ha un impatto rilevante (nell’ordine dei miliardi di euro) quasi solo per i gruppi bancari e industriali che in questi anni abbiano effettuato, a caro prezzo, fusioni e acquisizioni decidendo poi che era il caso di svalutare tali valori. Unico requisito per avvalersi del “codicillo” e scongelare poste altrimenti destinate a rimanere nelle pieghe dei bilanci per anni se non decenni, quello di aver chiuso il bilancio in rosso.

Chi si trova in questa situazione? Tutte le principali banche italiane: nell’ordine Unicredit ha chiuso il 2011 con un rosso di 9,2 miliardi di euro, Intesa Sanpaolo ha perso 8,19 miliardi, Mps ha segnato 4,7 miliardi di perdite, Banco Popolare 2,25 miliardi e infine Ubi Banca 1,84 miliardi.

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