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Spese mirate

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ma il turismo cresce

Gli italiani stanno privilegiando la spesa per l’esperienza rispetto a quella “per le cose”, afferma Natalia Lechmanova, senior economist e responsabile per l’Europa e il Medio Oriente dell’istituto di ricerca. Il ritorno dell’economia dell’esperienza si conferma un trend a livello globale, con una spesa esperienziale del 34% superiore ai livelli del 2019 privilegiando bar e discoteche (72%), ma anche parchi divertimento, musei, concerti e altre attività ricreative (35%). Dalla scorsa estate, tuttavia, è in Paesi come l’Italia che la spesa del turismo internazionale per le esperienze ha particolarmente superato quella in beni materiali, dove entrambe le categorie di spesa sono risultate al di sopra dei livelli del 2019, rispettivamente in crescita del 68% e del 23%.
In un contesto dove i viaggi, sia di turismo che d’affari, hanno superato il livello del 2019. Michele Centemero, country manager Italia di Mastercard, spiega:

“Nelle fasi di riapertura degli anni precedenti si cercava il piccolo borgo, il viaggio non di gruppo, nella famiglia ristretta, ora invece tornano a crescere anche i villaggi e le crociere ma soprattutto c’è una grande voglia di andare verso l’esperienza. Voglia di spendere tempo all’aria aperta, di trattenersi con amici, di andare a visitare musei e di avere qualcosa che rimane. Si vuole portare a casa il massimo da ogni viaggio”.

Dall’analisi inoltre emerge che l’inflazione sta erodendo i risparmi degli italiani. I consumatori stanno iniziando a usare gli extra risparmi accumulati, che durante la pandemia sono arrivati a 148 miliardi. Dagli 86 miliardi del 2020, corrispondenti al 9% delle spese per consumi personali, si è scesi a 62,1 miliardi nel 2021 e a 16,3 miliardi nello scorso aprile, pari all’1,4% della spesa per consumi personali.

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