Ci stanno riuscendo. Hanno alimentato tutti i fondamentalismi possibili e creato lo “scontro di civiltà” creando un clima ad hoc per giustificare il controllo totale.
BRUXELLES – L’Europa mantiene la promessa nella lotta al terrorismo internazionale e apre la strada ad un irrigidimento dei controlli sulla circolazione del denaro contante: il vertice Ecofin ha fissato ieri in 10.000 euro la quantità soglia oltre la quale le persone che entreranno (o usciranno) nell’Ue con somme liquide in tasca dovranno dichiarare la cifra posseduta per evitare di incorrere in sanzioni. La notizia è stata annunciata da Gerrit Zalm, ministro delle Finanze olandese e presidente di turno del Consiglio, al termine del vertice Ecofin tenuto oggi a Bruxelles. Si tratta di una «decisione politica importante», ha sottolineato il ministro, «spero che nei prossimi mesi ci sarà la proposta da parte della Commissione» per rendere operativa questa misura. Le previste iniziative su questo fronte seguono le rigide legislazioni Ue sul riciclaggio di denaro relative alle operazioni bancarie introdotte dopo gli attentati dell’11 novembre. «In questo modo cerchiamo di lottare contro il terrorismo – ha spiegato Zalm -. Visto che a volte è difficile utilizzare altre forme di finanziamento, entrano in gioco i courrier con i contanti». Fino ad oggi, ha proseguito il presidente di turno del Consiglio, «c’era un punto che era rimasto in sospeso e cioè l’importo per il quale si dovrà notificare il trasporto dei contanti. Abbiamo avuto una certa discussione e abbiamo deciso che si dovrà notificare oltre la soglia dei 10.000 euro». Spetterà alle «dogane vigilare, ha dichiarato Zalm. Le dogane stanno svolgendo queste attività in modo più intensivo anche per via del terrorismo». Un compito, questo, che verrà eseguito anche con l’aiuto dei cani: «Mi hanno detto che i cani sniffano anche il denaro, ha affermato il ministro rispondendo a una domanda. Intanto, secondo il presidente del Senato Marcello Pera, sul terrorismo Europa e Stati Uniti devono superare, se ci sono, «incomprensioni e divisioni». «L’Europa – ha detto Pera – avverte la minaccia del terrorismo in modo più attenuato, è incline a pensare che esso sia reattivo e non aggressivo», che «sia causato in gran parte da responsabilità dell’occidente, in particolare di Israele». Le divisioni, secondo il presidente del Senato, si sono manifestate «soprattutto dopo l’ 11 settembre.