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Tanto per cambiare

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Israele si arma un po’

 

Il ministro della Difesa israeliano Udi Shain ha firmato a New York la “Letter of Offer and Acceptance” per il Lockheed Martin F-35. Lo annuncia il costruttore americano, senza fornire dettagli sul numero degli aerei e il valore della commessa, che la stampa internazionale stima in 20 caccia e 2,75 miliardi di dollari, a fronte dei quali starebbero compensazioni industriali per circa due miliardi. Gli aerei saranno nella versione F-35A, cosiddetta Conventional Take-Off and Landing (CTOL), e dovrebbero entrare in servizio all’inizio del 2016.
La formula contrattuale rispecchia quella dell’acquisto, che avverrà attraverso il programma Foreign Military Sales (FMS). La scelta di Israele, secondo cliente internazionale a tradurre il proprio interesse in contratto, è importante sotto diversi aspetti, a partire dalle particolari esigenze di sovranità  operativa e inserimento di proprie tecnologie tipiche di Israele. Né si può trascurare la necessità  israeliana di mantenere la superiorità tecnologica rispetto ai potenziali avversari, un fattore dimostratosi decisivo nei diversi conflitti mediorientali.
La firma segue di circa 20 giorni la decisione presa dal governo israeliano sulla base di un parere favorevole espresso dal ministero della Difesa a metà  agosto. 
”Siamo molto soddisfatti della decisione del Governo di Israele di proseguire con la Letter of Offer and Acceptance del Governo degli Stati Uniti per l’F-35″, recita il commento ufficiale di Lockheed Martin affidato a Tom Burbage.  “Si tratta di un altro passo avanti nel rapporto già  consolidato tra Lockheed Martin e lo stato di Israele. L’F-35 Lightning II rafforzerà la posizione di Israele per quanto riguarda la sicurezza nazionale sia dal punto di vista militare che industriale”

 

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