Costruire in ogni caso
Tra le leve identificate dall’industria del cemento per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni entro il 2050: lo sviluppo di tecnologie volte a catturare e stoccare CO₂, la sostituzione dei combustibili fossili tradizionali con combustibili alternativi e adeguati investimenti sull’efficienza dei processi produttivi ed energetici
Federbeton, la Federazione di Confindustria che rappresenta la filiera del cemento e del calcestruzzo, ha presentato nella sala stampa della Camera dei Deputati una nuova strategia per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050. Il piano è stato discusso durante l’evento, promosso dall’Onorevole Massimo Milani della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici.
La strategia di Federbeton: “I costi operativi per l’industria aumenteranno di un miliardo di euro all’anno”
In vista degli obiettivi europei di neutralità climatica del 2030 e del 2050, l’impegno economico del settore da qui a 30 anni è di grande rilevanza. I costi operativi per l’industria, infatti, aumenteranno di circa 1 miliardo di euro all’anno e sarà necessario un investimento di circa 5 miliardi per implementare le tecnologie di cattura e stoccaggio della CO₂, la digitalizzazione, l’adeguamento degli impianti all’adozione delle leve, l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili e per potenziare l’efficienza dei processi produttivi. “Il cemento è un materiale strategico per l’Italia ed è essenziale per lo sviluppo del Paese. Gli interventi che stiamo attuando – però -, non devono impattare sulla competitività dell’industria italiana, oggi messa a rischio dalla concorrenza delle produzioni extra-UE, che non condividono le stesse ambizioni ambientali e i relativi investimenti” ha sottolineato durante l’evento Stefano Gallini, Presidente di Federbeton.
Le leve individuate per raggiungere la neutralità climatica
Il piano presentato dalla Federazione propone di far leva sulla sostituzione dei combustibili fossili tradizionali – con combustibili alternativi fra cui i CSS (Combustibili Solidi Secondari) – sulla riduzione del rapporto clinker-cemento, per arrivare allo sviluppo di tecnologie breakthrough come quelle per la cattura e stoccaggio della CO₂ e sull’efficientamento dei processi produttivi ed energetici. “Tra gli obiettivi di governo – ha evidenziato l’Onorevole Milani – quello legato alla semplificazione dell’utilizzo del CSS” è di primaria importanza. “Sul cemento si basa l’industria delle costruzioni e delle infrastrutture, settori trainanti per l’economia nazionale. Per questo la semplificazione dell’utilizzo del combustibile secondario prodotto dai rifiuti raccolti e non convogliabili in altre filiere di riciclo nel processo produttivo del cemento, è un obiettivo importante che il governo sta perseguendo” ha concluso.
Federbeton, il confronto con le istituzioni
All’evento promosso dall’Onorevole Milani nella Sala Stampa delle Camera dei Deputati, hanno preso parte, oltre a Stefano Gallini, Presidente di Federbeton Confindustria, anche Fabrizio Capaccioli, Presidente Green Building Council Italia, Paolo Casalino, Direttore Generale Politica industriale, Riconversione e crisi industriale, Innovazione, PMI e Made in Italy del MIMIT e Agime Gerbeti, Senior Advisor del Direttore Generale Mercati e Infrastrutture Energetiche MASE.
Durante il confronto è stata sottolineata l’importanza di una stretta collaborazione con le istituzioni. L’impegno assunto dall’industria del cemento è necessario infatti che vada di pari passo con la definizione di un contesto normativo, economico e culturale favorevole che consenta alle imprese di attuare queste misure. In quest’ottica, l’evento è stato un importante momento di confronto tra la Federazione e le istituzioni per definire un percorso comune verso il 2050, una sfida non solo tecnologica ma anche sociale ed economica. L’industria del cemento chiede infatti di evitare ritardi nell’applicazione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), che deve includere al 100% anche le emissioni indirette, e di introdurre controlli doganali efficaci come già avviene in altri Paesi europei. Centrale anche la richiesta di premialità nei bandi pubblici per favorire materiali a basse emissioni, in linea con i criteri della tassonomia europea, e di valorizzare la provenienza europea fino alla piena applicazione del CBAM.
Federbeton: “Semplificare il quadro normativo”
Dal punto di vista regolatorio, Federbeton sollecita un quadro chiaro e semplificato, con iter autorizzativi omogenei a livello nazionale per l’uso di combustibili alternativi, indicazioni chiare per l’applicazione del DL Semplificazioni 77/2021 e tempi di autorizzazione più rapidi per l’autoconsumo di energia rinnovabile.
“Con la nuova strategia di decarbonizzazione confermiamo la volontà di investire in innovazione e sostenibilità, ma chiediamo che alle imprese italiane sia garantito un quadro normativo chiaro e stabile, affinché il settore possa competere ad armi pari con i produttori internazionali” ha precisato Stefano Gallini.