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Tedesco non fa rima con resa

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La Deutsche Bank prepara la controffensiva alla guerra americana

Deutsche Bank sarà «reinventata». Così il ceo Christian Sewing ha illustrato lunedì mattina alla stampa la più radicale ristrutturazione da decenni della banca e una delle più ambiziose nei suoi 150 anni di storia: alla fine di questa complessa trasformazione, che dovrebbe durare da quest’anno fino al 2022, il totale degli attivi e le dimensioni del portafoglio derivati dovrebbero calare del 20% dagli attuali valori (rispettivamente 1.300 miliardi e 48.000 miliardi di valore nozionale) mentre è confermato che i dipendendi a tempo pieno scenderanno di 18.000 unità a quota 74.000 «su scala mondiale anche perché usciamo dall’equity ovunque». Niente dividendo quest’anno e il prossimo.

Nel 2019 DB chiuderà in perdita, il prossimo anno prevede un bilancio in pareggio e per il 2022 intende restituire agli azionisti 5 miliardi di euro in buy-back e dividendi.

Deutsche Bank continuerà ad essere un colosso su scala globale, per servire meglio la clientela. «Sarà la nostra ossessione soddisfare i nostri clienti» ha detto Sewing, più competitiva e più redditizia, questa la promessa con RoTE (return on tangible assets) che dallo 0,5% del primo trimestre di quest’anno deve salire al 6% e poi all’8% nel 2022.

L’andamento del titolo DB in Borsa, che lo scorso mese ha toccato un minimo a quota 5,8 euro e che lunedì mattina ha aperto sopra i 7 euro, è stato così «deludente», ha detto Sewing, da imporre un’accelerazione della trasformazione della struttura e del modello di business della banca. Verranno ora aggrediti con più forza gli alti costi e le inefficienze tecnologiche, e gli investimenti e l’allocazione del capitale saranno più mirati, in aumento nelle aree dove la banca è leader e fa profitti, con l’uscita dai mercati e dai prodotti in perdita o a basso rendimento.
1) Creazione di quattro aree di business: il corporate banking diventa il motore principale e centrale, nel quale confluiranno tutte le attività connesse a questo tipo di attività; il private banking; l’asset management; l’investment banking.

2) I costi saranno ridotti di 6 miliardi per arrivare a 17 miliardi per il 2022, con un rapporto costi-ricavi (cost to income ratio) che scende al 70% per il 2022.

3) Il taglio del personale di 18.000 unità per ora non ha una ripartizione geografica annunciata, sarà «in tutto il mondo» in seguito all’uscita dal settore della negoziazione e compravendita di equity (ma DB resta operativa in M&A e IPO quindi esce dal secondario, resta sul mercato primario). I tagli più forti dovrebbero essere negli Usa e nel Regno Unito, sebbene Londra resterà un centro importante per DB ha assicurato Sewing alla stampa inglese. Alla fine della ristrutturazione la forza lavoro sarà di 74.000 unità.

4) Creazione di una Capital Release Unit dove verranno trasferiti asset equivalenti al 40% dei RWA (attivi ponderati per il rischio) pari a 74 miliardi e 300 miliardi circa di assets in termini di leverage, di cui 170 miliardi provenienti dalla chiusura del business equity su scala globale.

5) Sono previsti investimenti in Information Technology fino a 13 miliardi di cui 4 miliardi concentrati nelle funzioni di controllo e dunque compliance.

ansa

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