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Tempi duri per i sub

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soprattutto quando s’immergono nel Mar Rosso

Una pioggia di missili palestinesi ha colpito l’altroieri mattina Aqaba, città giordana che s’affaccia sul Mar Rosso, dove una persona è rimasta uccisa e altre quattro ferite, e Eilat, città israeliana e forse vero obiettivo dei razzi, dove comunque non si registrano vittime. I razzi di tipo grad sarebbero partiti, secondo la polizia israeliana, da una località imprecisata del Sinai egiziano. Una possibilità però che fonti dei servizi di sicurezza egiziani hanno escluso, osservando che l’area di confine con Israele è sottoposta a “costanti e ferrei controlli”. Inoltre osservatori della forza multinazionale dislocata nel Sinai hanno riferito che un altro razzo è esploso in territorio egiziano, a Taba, dove si trova un grande albergo di lusso (teatro nel 2004 di un attentato terroristico in cui furono uccise 34 persone) al confine con Israele e vicino a Eilat. L’attacco non è stato rivendicato da alcun gruppo terroristico. In Israele si sospetta però che dietro l’operazione vi sia un gruppo radicale islamico. Comunque dopo il lancio di ieri mattina, la polizia egiziana avrebbe avviato una serie di controlli a tappeto nella parte meridionale del Sinai. Lo ha riferito l’inviato della tv araba ‘al-Jazeera, sottolineando che l’area in questione è la zona di “al-Wadian”.
I rastrellamenti sarebbero stati infruttuosi e nessuna persona sarebbe stata fermata. In Medio Oriente la tensione è tornata altissima. I razzi, in tutto cinque, sono caduti sulle due città poco prima delle ore otto locali (le sette in Italia). Ad Aqaba il razzo Grad è esploso davanti all’Hotel Intercontinental, ferendo gravemente un tassista di 50 anni, Subhi al-Alauna, che è morto alcune ore dopo, e altre quattro persone in modo lieve. L’hotel, in questi giorni, è pieno di turisti israeliani e occidentali: la Farnesina ha escluso la presenza di italiani. A Eilat il capo del locale distretto di polizia, Moshe Cohen, ha confermato che nella città non sono stati finora trovati segni delle esplosioni, ipotizzando che alcuni razzi siano esplosi in mare e che siano stati lanciati dal Sinai, dove operano bande di trafficanti d’armi beduini legati a gruppi terroristici. Eilat è un vero e proprio paradiso internazionale dei subacquei. Il resort, all’interno del Deserto del Negev è una gettonata meta di vacanze per gli israeliani. La cittadina, offre splendidi Hotel, spiagge, club e attrazioni notturne. L’attacco potrebbe essere la risposta di Hamas all’esplosione in uno stabile abitato da un responsabile del suo braccio armato a Dir El Balah, nel sud della striscia di Gaza, che domenica notte ha causato il ferimento di una trentina di persone.

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