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S&P declassa l’Italia: pronti per comprare l’Italia a prezzi stracciati. Soddisfatto del suo lavoro Monti va avanti.

 

 

ROMA – “È un attacco all’Europa”. Così, ufficiosamente, fonti governative italiane commentano la notizia del declassamento da parte di S&P 1 di Paesi come Spagna, Portogallo, Austria, Francia e Italia. “Per quanto riguarda il nostro Paese non è stata tenuta in considerazione – spiegano le stesse fonti – l’operato italiano sulla manovra e il lavoro sulle liberalizzazioni”. “C’è una voglia di reagire tutti assieme”, spiegano le stesse fonti. Per questo motivo ci sarà una presa di posizione dell’Eurogruppo. Mario Monti, sottolineano anche fonti ministeriali, intende affrontare la questione lunedì con il presidente del Consiglio, Van Rompuy, per invitare le istituzioni europee ad agire al più presto sul fronte della crescita. La questione del declassamento è stato affrontata dal premier anche nell’incontro con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani che ha spiegato come la notizia sconfessi la linea tedesca. Intanto filtrano le prime reazioni del premier italiano: il governo è ancora più determinato ad andare avanti con il programma di riforme stabilito, come riconosce la stessa agenzia Standard e Poor’s nel suo rapporto sull’Italia. E ancora: bisogna promuovere soluzioni a livello europeo per sostenere gli sforzi nazionali in favore della crescita e dell’occupazione. A Palazzo Chigi si leggono positivamente alcune indicazioni contenute nel rapporto di Standard&Poor’s. In particolare l’avviso, a pagina 4, che ci sarebbe un’ulteriore previsione negativa per l’Italia qualora il Governo tecnico non riuscisse ad applicare le riforme necessarie a causa dell’opposizione di gruppi di interesse oppure se la vita del Governo Monti fosse più breve rispetto alla durata del suo mandato. Palazzo Chigi legge anche positivamente il giudizio di S&P sul fatto che “l’indebolimento del quadro politico europeo viene in qualche modo compensato dalla più forte capacità dell’Italia di formulare e applicare politiche anticrisi”.



La reazione dell’Europa. Il vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn si è detto è “dispiaciuto” per “l’incoerente decisione di Standard & Poor’s riguardante il rating di diversi paesi dell’Eurozona”, presa proprio “in un momento in cui l’Eurozona ha avviato un’azione decisa su tutti i fronti della sia risposta alla crisi”. L’eurogruppo “riconferma la inflessibile determinazione a fare tutto il necessario per superare la crisi, assicurare finanze pubbliche solide e tornare sul sentiero della crescita e della creazione di posti di lavoro”, si legge in una dichiarazione del presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Junker. “Abbiamo varato misure di ampio respiro”. “Ora si devono cercare nuove strade per assicurare la tripla A del fondo europeo Efsf, ad esempio attraverso garanzie”, ha aggiunto il presidente della Banca centrale austriaca Ewald Novotny, membro della Bce, secondo quanto riporta l’Agenzia Apa. In ogni caso, ha continuato, il fondo salvastati sarà sostituito la prossima estate dall’Esm, “che da questi rating non è più così dipendente”.


Declassate anche Spagna, Portogallo e Francia.
 La decisione negativa arriva a pochi giorni dall’incontro fruttoso di Berlino 2 tra Mario Monti e Angela Merkel, e riguarda, oltre al nostro Paese, anche Spagna, Portogallo, Francia e Austria. Una notizia che preoccupa, anche se c’è chi, come il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, cerca di ridimensionarne la portata: “Ci siamo trovati d’accordo negli ultimi mesi nel pensare che non si devono sopravvalutare i giudizi delle agenzie di rating”, ha detto il ministro.



Merkel parla domani. Nessun commento arriva dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che vuole aspettare domani per parlare dei nuovi declassamenti: “Chiedo comprensione per il fatto di non poter commentare adesso qualcosa che non è ancora successo”, ha detto a margine di un incontro del suo partito a Kiel, nello Schleswig-Holstein. Domani terrà una conferenza stampa, ha spiegato: “Lì potremo parlare di tutto in modo esauriente”.



Bersani: “Sconfitto governo tedesco”. Ha commentato, invece il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani che ritiene che il downgrade del debito sovrano di molti Paesi europei da parte di Standard and Poor’s “è la sconfessione della linea tedesca”. Per Bersani si sta verificando un “paradosso”. “A subire il declassamento sono molti Paesi europei, come la Francia e la stessa Italia, ma ad essere sconfessata è la linea tedesca”. “Il rating colpisce gli altri – avrebbe detto ancora Bersani – ma lo sconfitto è il governo Merkel e la sua linea” puramente rigorista. Secondo il segretario del Pd, tutto ciò non fa che confermare che ora “servono politiche di crescita”, le uniche a rendere sostenibile il debito, mentre altre manovre “non sono immaginabili”.

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