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Tutti e trentatre trotterellando

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Trento come da scioglilingua

La città tridentina sonnecchia serena fra le Dolomiti.
Conformista e tranquilla, tra cooperative e invasioni studentesche del suo prestigioso ateneo.
Sarà forse l’esempio eroico di Cagol e compagni, ma l’aria è satura di antifascismo un pò retrò, nei murales inneggianti alla liberazione, contro il nazifascismo nella società (?) e per l’anarchismo (??).
Casa Pound, aprendo una sede a Trento, offre un inaspettato diversivo a questa stanca ripetizione di gesti e slogan.
Da una settimana quotidiani ed affissioni non parlano che dell’evento epocale: i fascisti vogliono trasformare le Alpi in un lager nazista!
Dalla prima pagina dell’Adige dedicata al tizio che “fa il playboy su facebook e, scoperto, viene mollato dalla moglie”, si capisce, il passaggio a sì eclatante notizia è una vera ghiottoneria mediatica…
All’ateneo è un susseguirsi di volantinaggi e affissioni: doppie rune, vilipese dagli slogan dei cugini brigatisti, pugni chiusi e sorrisi rassicuranti. A dire: noi, tra una canna e un presidio di straccioni con cani & birre siamo i buoni, CP il male che vuol nazificare le Alpi.
Ma non solo.
*CP è accostata ad Alba Dorata come spauracchio per la pace sociale. E come Alba Dorata viene accusata di traffico d’armi internazionale, di finanziamenti da “padroni” occulti e potenti che tramano contro i lavoratori, di pestaggi ed uccisioni (con riferimento ai fatti di Firenze).

Ci si farebbe una risata, ma i tempi sono cambiati.
Le presunte istituzioni tacciono di quel vecchio silenzio intriso di complicità.
Le incitazioni alla violenza contro i fascisti raccolgono plausi da quotidiani, lettori ed associazioni.
Sabato apre la sede di CP, con il contorno di piagnistei antifa.
L’eco delle gesta dei compagni farebbe sbadigliare, ma questi sono tempi cupi.
Chi può sia a Trento. Che l’Aquila voli, silente e distaccata, fra le vette tridentine.

 

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