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Tutti in piazza

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Contro la rete di omertà e le protezioni di cui godono i cultori dell’odio


“Non è possibile confondere gli aggrediti con gli aggressori, è un fatto inaccettabile”. E’ il commento di Francesco Polacchi, presidente del Blocco Studentesco, alla notizia dell’emissione dei 7 provvedimenti cautelari da parte del Tribunale di Roma, che dispongono l’obbligo di dimora per 4 esponenti del Blocco Studentesco e 3 dei collettivi universitari, in seguito ai fatti avvenuti nell’ultimo periodo negli atenei di Tor Vergata e Roma Tre. “Provvedimenti come questi, che sembrano voler dare un calcio al cerchio e uno alla botte, non fanno altro che creare confusione, alterando il reale stato delle cose”, spiega Polacchi.
“A Tor Vergata  -aggiunge Polacchi- abbiamo assistito al tentativo di aggressione da parte dei collettivi, nei confronti di ragazzi che partecipavano ad una iniziativa regolarmente autorizzata. A Roma Tre militanti del centro sociale Acrobax si sono resi protagonisti di una aggressione, armata e premeditata, contro alcuni ragazzi del Blocco Studentesco che si trovavano lì per attaccare dei manifesti, 9 dei quali hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Ricordo che per quest’ultimo episodio esistono anche delle testimonianze dirette e un’ordine del giorno approvato dal Comune di Roma in cui si esprime solidarietà al Blocco Studentesco”.
“Il quadro – conclude Polacchi- è abbastanza chiaro: da una parte c’è una sinistra antagonista che chiede l’esclusione del Blocco Studentesco dalle competizioni elettorali, l’annullamento di manifestazioni autorizzate e democratiche, e che punta all’eliminazione dell’avversario attraverso aggressioni violente. Dall’altra c’è il Blocco Studentesco, che vuole portare avanti le proprie idee, che partecipa al confronto, anche elettorale, rifiutando la logica dell’odio politico. Per questo rinnoviamo ancora una volta l’appello a scendere in piazza tutti insieme il 7 maggio con il Blocco Studentesco”.
 

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