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Un derby da zero a zero

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Bottarella e rispostina tra Veltroni e Alemanno

Polemico botta e risposta a distanza tra Walter Veltroni e Gianni Alemanno. Intervenendo ad un seminario in appoggio alla candidata del centrosinistra alle regionali Emma Bonino, l’ex sindaco di Roma ha detto: “Noi abbiamo governato dal 1993 e la città è profondamente cambiata nel corso di quel periodo. Ricordiamoci di come si viveva a Roma prima del ciclo delle amministrazioni di centrosinistra, noi l’abbiamo trasformata radicalmente”. “Ricordiamoci le cose che abbiamo fatto per questa città – ha proseguito Veltroni – moltiplicando i centri Alzheimer, aprendo asili nido, facendo il nuovo piano regolatore”. Ha poi ricordato: “Nel 2006 abbiamo fatto una campagna elettorale con lo slogan orgogliosi di essere romani, oggi non si potrebbe più fare”. Quindi ha analizzato l’opposizione alla giunta Alemanno, sottolineando: “Quanto fatto dobbiamo ricordarcelo nell’opposizione in Campidoglio, ma dobbiamo anche proporre cose nuove, perché è cambiato il panorama culturale della città, che si sta arroccando. Se facciamo quartieri etnici ad esempio – ha concluso – rischiamo di finire come a Milano”.
LA REPLICA – Non si è fatta attendere la risposta dell’attuale sindaco della Capitale, Gianni Alemanno: “Veltroni si dovrebbe vergognare per quello che ha detto: non si può insultare Roma in questa maniera. L’affermazione ‘oggi è impossibile dirsi orgogliosi di essere romanì io la prendo come un insulto per Roma – ha spiegato Alemanno -. I romani hanno scelto chi li amministra e in questo modo vengono insultati per le scelte che hanno fatto” Interviene Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl: “Veltroni ha lasciato Roma in condizioni disastrose, tant’è che Rutelli ha perso le elezioni, e farebbe bene, almeno su questo tema, osservare un rigoroso silenzio”. E il senatore Pdl aggiunge: “L’egocentrismo è già costato molto caro a Veltroni che ha distrutto in una breve stagione il centrosinistra romano e nazionale. Credo che sia per lo meno temerario sostenere che la possibilità di dichiararsi con orgoglio cittadini di Roma venga meno se lui non fa il sindaco. Non è solo temerario, è ridicolo e grottesco”.
Parole, parole, parole… ma se teniamo davvero conto dei fatti e anche di quello che pensa la gente per  strada, ad oggi questo è come un derby tra due squadre senza attacco e in zona retrocessione: uno squallido zero a zero. Zero per ciascuno. Avanti un altro!

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