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Una croce sopra

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Dopo l’Onu, la Nato e molti governi, anche la Chiesa condanna Israele

 

L’incidente accaduto con l’attacco israeliano alla flottiglia pacifista è la riprova che “la politica adottata di questo isolamento della Striscia di Gaza non può funzionare, perché bisogna prima di tutto dare una risposta positiva ai diritti fondamentali di cibo, di acqua, di medicinali, di educazione per la popolazione di Gaza”. Lo afferma, in un’intervista alla Radio Vaticana, l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra.
“E’ evidente dopo questo incidente – dice mons. Tomasi – che la politica adottata di questo isolamento della Striscia di Gaza non può funzionare, perché bisogna prima di tutto dare una risposta positiva ai diritti fondamentali di cibo, di acqua, di medicinali, di educazione per la popolazione di Gaza. Dobbiamo considerare l’incidente dei giorni scorsi come uno dei tanti eventi che sono allo stesso tempo causa e risposta all’instabilità politica e militare del Medio Oriente”. “Quindi – aggiunge l’osservatore permanente della Santa Sede -, dobbiamo tutti incoraggiare la comunità internazionale e i Paesi più direttamente interessati a lavorare per una soluzione di lunga durata che non può essere altro – a questo punto – che quella di uno Stato palestinese e di uno Stato israeliano sicuro, in modo che tra i due si possa eventualmente non solo rispettare le regole dell’indipendenza ma anche aprire la porta alla collaborazione”.

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