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La società australiana Electro Optic Systems (EOS) ha svelato Apollo, un sistema laser ad alta energia da 150 kW progettato per contrastare sciami di droni con precisione, velocità e costi ridotti. Il modulo, completamente autonomo e mobile, rappresenta uno dei più avanzati esempi di arma a energia diretta pronta all’impiego già disponibile sul mercato.
Apollo occupa il volume di un container standard da 6 metri e può operare in totale indipendenza grazie a una batteria interna in grado di fornire oltre 200 ingaggi con una singola carica, senza connessione alla rete elettrica. In presenza di alimentazione esterna, il sistema può restare operativo praticamente senza limiti, assicurando una copertura di 360 gradi contro bersagli aerei.
Il laser può neutralizzare droni fino a 3 chilometri di distanza e accecare sensori ottici nemici fino a 15 chilometri, limitando le capacità di rilevamento avversarie. EOS ha progettato Apollo per integrarsi con le reti di comando e controllo NATO e con altri sistemi difensivi, come la torretta Slinger o intercettori missilistici, creando un approccio multilivello alla difesa anti-drone.
Uno dei punti di forza più rilevanti è lo status ITAR-free, che consente ad Australia e Paesi partner di esportare e adottare il sistema senza incorrere nelle restrizioni statunitensi sull’export di armamenti. Questa caratteristica accelera la localizzazione industriale e l’adozione in scenari operativi reali.
“EOS ha sviluppato la sua arma laser ad alta energia per soddisfare l’urgente esigenza del mercato e l’emergente requisito strategico di difendersi dagli attacchi di sciami di droni a un costo contenuto. C’è un forte interesse internazionale per le armi laser ad alta energia, ed è sempre più chiaro che svolgeranno un ruolo centrale nella difesa contro i droni” ha affermato il Dott. Andreas Schwer, CEO di EOS.
Con Apollo, l’azienda australiana punta a ridefinire la difesa aerea con soluzioni che eliminano la dipendenza dal munizionamento tradizionale.
Resta da verificare la resilienza operativa del sistema in condizioni atmosferiche avverse come polvere o pioggia, oltre che in presenza di contromisure elettroniche. Ma se le prestazioni promesse verranno confermate nei test sul campo, Apollo potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per la difesa e, probabilmente, anche per le future capacità offensive.
