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Un’aula sorda e grigia

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Dopo il fascismo hanno imposto il parlamentarismo. E’ tempo di uscire da quest’impasse

IL PREMIER NON HA POTERI” – La presidente di Confindustria lo aveva esortato a sfruttare il proprio consenso per effettuare le riforme urgenti dell’assetto istituzionale. Berlusconi si è detto d’accordo, anche perché – ha spiegato – oggi il presidente del Consiglio conta poco, “dopo il fascismo hanno privilegiato il Parlamento” e sarebbe pure opportuno ridurre il numero dei parlamentari”. Ma su quest’ultimo aspetto, il premier non ha preso un impegno in prima persona: “Bisognerà passare per forza per una legge di iniziativa popolare, altrimenti sarebbe come chiedere ai capponi (nella fattispecie i parlamentari che perderebbero il posto, ndr) di votare per anticipare il Natale”.

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