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All’estero costa di meno

Quanti sono gli italiani in pensione che in questo momento vivono all’estero? Ma soprattutto a quanto ammontano gli assegni previdenziali pagati oltre confine? A tratteggiare nel dettaglio la situazione è stato il convegno che si è tenuto a Roma dal titolo “Italia delle partenze e di ritorni – i pensionati migranti di ieri e di oggi”, realizzato dall’Inps in collaborazione con la Fondazione Migrantes.
Complessivamente gli italiani che sono residenti stabilmente ed ufficialmente all’estero sono 6 milioni. Il 21,2% ha un’età superiore ai 65 anni e quindi hanno un’età nella quale possono percepire una pensione, mentre il 52,2% è costituito da donne. Ma entriamo un po’ di più nel dettaglio.
taliani all’estero: in quanti prendono la pensione
Almeno il 21,2% dei sei milioni di italiani che ufficialmente sono residenti all’estero hanno maturato un’età nella quale possono essere in pensione. Quanti sono, complessivamente, gli assegni previdenziali versati oltre confine? Secondo i dati resi noti da Vito La Monica, direttore centrale Pensioni Inps, nel corso del convegno “Italia delle partenze e di ritorni – i pensionati migranti di ieri e di oggi”, nel mese di gennaio 2022 sono oltre 317.000 le pensioni che sono state versate all’estero. Tra queste non rientrano unicamente quelle riferite alle prestazioni in regime di totalizzazione internazionale, ma anche quelle che sono state versate basandosi esclusivamente sulla contribuzione italiana. Stiamo parlando, complessivamente, del 2,3% del totale degli emolumenti che vengono versati dall’Inps. E che sono distribuiti in 160 paesi.
L’Inps, oggi come oggi, sta provvedendo a liquidare la pensione a quanti sono emigrati dopo il secondo dopoguerra. In molti casi gli assegno previdenziali si sono trasformati in pensioni di reversibilità e che si andranno a ridurre nel corso del tempo. Soprattutto quelle destinate all’America meridionale, dove le pensioni di vecchiaia sono solo il 37%, mentre per i superstiti costituiscono il 60%. Vito La Monica spiega che
Nei Paesi che, in passato, hanno rappresentato le mete di milioni di italiani, le comunità di pensionati connazionali registrano un trend in forte decremento, mentre è iniziata la liquidazione di pensioni di nuova generazione in nuove località.

I paesi nei quali vengono erogate più assegni
Quali sono i paesi dove risiede il maggior numero di pensionati italiani. In questo caso a fornirci un quadro preciso è Il Sole 24 Ore, che mette in evidenza che i paesi scelti per trasferirsi sono:

Svizzera;
Germania;
Spagna;
Stati Uniti d’America;
Canada;
Australia;
Francia;
Belgio;
Gran Bretagna.

Altro discorso, invece, sono i paesi verso i quali l’Inps registra un numero più alto di pensioni da pagare. Sempre secondo Il Sole 24 Ore, i paesi sono i seguenti (tra parentesi indichiamo gli importi che vengono erogati):

Portogallo (153 milioni);
Spagna (126 milioni);
Svizzera (110 milioni di euro);
Germania (108 milioni);
Francia (96 milioni).

Crescono i numeri di chi vuole emigrare in pensione
A questo punto torniamo ai dati resi noti nel corso del convegno “Italia delle partenze e di ritorni – i pensionati migranti di ieri e di oggi”. Una delle domande a cui si è cercato di rispondere è relativa alle motivazioni che inducono molte persone a lasciare il nostro paese. Il fenomeno è entrato nei radar dell’Inps dodici anni or sono, quando è diventato più significativo. Nell’arco di questo lasso di tempo il trend si è dimostrato incostante: si sono alternati dei periodi di forte crescita ad altri di decremento. Ad incidere pesantemente è stata anche la pandemia: fino al 2019 i numeri di chi decideva di andare all’estero si attestavano intorno a 5.600/5.700 partenze. Nel 2020 e nel 2021 è stato registrato un drastico calo: si è scesi ad una media di circa 3.600 pensionati. Nel 2022 si è risaliti a oltre 4.600 partenze.
Ma quali sono le motivazioni che portano a lasciare l’Italia? A differenza di quanto si possa immaginare non è la componente fiscale che induce molti pensionati a trasferirsi, ma sono gli affetti. Susanna Thomas, della Direzione Centrale Pensioni Inps, spiega che tra le mete preferite ci sono la Svizzera, la Germania, la Spagna, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, la Francia, il Belgio e in parte la Gran Bretagna. Conteggiando anche gli uomini, questi sono i Paesi che insieme risultano i più significativi dal punto di vista statistico. La caratteristica di questi paesi è quella di aver accolto i giovani lavoratori italiani. I pensionati italiani che vi si sono trasferiti sono i genitori di coloro i quali hanno trovato lavoro e si sono stabilizzati in questi paesi numeri peraltro sottostimati, in quanto non tutti trasferiscono la residenza dall’Italia, volendo mantenere l’assistenza sanitaria italiana.

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