Quello scalmanato e scomposto impulso di uccidere il proprio padre
“La Russia non è più un partner della Nato” così Rasmussen in preparazione del vertice. Alcuni accusano FALSAMENTE Pravy Sektor di favorire la Nato e NON VOGLIONO accorgersi di come proprio l’operazione combinata russo-americana stia rilanciando quell’alleanza e, con essa, l’antieuropeismo britannico e l’attacco al cuore berlinese e alla linea germano-russa. Vorrei ricordare a costoro, che si sono fossilizzati sulla Nato con una sorprendente regressione storica, dimenticando che ormai lo strapotere americano va ben oltre e ignorando del tutto il decisivo ruolo satellitare, che la Russia era appunto PARTNER della Nato e non una sua rivale, Non ha quindi alcun senso compiuto intenderla come nemica del Patto Atlantico. Oggi, con la nuova guerra fredda, che condanna soltanto noi, anche il ruolo russo è tornato all’antico nel dualismo stabilizzatore. Del che non c’è da gioire. A meno che… A meno che non sia il pretesto per ricadere nell’antifascismo senza pagare pegno eccessivo, con la buona scusa della geopolitica (distorta, imprecisa e in gran parte negata dalla storia e dalla realtà, ma questo è un dettaglio). Se l’identità pesa, allora capisco. Non condivido ma posso cogliere quel sentimento confuso d’impegnarsi in modo scomposto per farsi accettare da qualcun altro. Anche sacrificando il sangue e la memoria dei popoli e dei camerati in nome di un presunto interesse futuro. Ormai il Grande Fratello avanza e anche nella cd area il materialismo ha preso il posto dello spirito. Un materialismo che non si sposa con la logica rivoluzionaria leninista ma con il pressapochismo, talvolta cialtronesco,tipico delle destre reazionarie, da cui si è eliminato solo il sentimento di generosità e l’impulso spirituale. Come Globalizzazione avanzante non c’è male. Ma non bisogna farsene un cruccio: è il segno dei tempi.
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