giovedì 26 Dicembre 2024

Restituire le ali all’Italia

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La storia della livrea italica in una Lettera al Presidente del Consiglio.

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Presidente Berlusconi,


Lei aveva solo 11 anni quel 5 maggio 1947, quando dall’aeroporto di Torino decollava un aereo G-12 denominato “Alcione”, il comandante Virginio Reinero si dirigeva a Roma e poi a Catania: era il primo volo Alitalia.Due mesi dopo, il 6 luglio, un volo Roma- Oslo inaugurava i voli internazionali della nostra compagnia di bandiera.E, chissà, forse era anche lei sulla ter­razza di Linate, nel marzo del 1948, ad ammirare un Lancastrian partire dalla sua città per il primo volo intercontinentale. In 35 ore sarebbe giunto nella terra dell ‘emi­grazione italiana, l‘Argentina, con scali a Roma, Dakar, Natal, Rio de Janeiro, San Paolo e, infine, Buenos Aires.



Per vedere a bordo le prime hostess bisognerà attendere il 1950. Ancora non si parlava di “made in Italy”, ma le hostess Alitalia saranno subito elegantissime, ambasciatrici della moda italiana nel mondo, vestite dalle creazioni delle Sorelle Fontana. E nel 1951, a bordo dei DC-4, Alitalia servirà i primi pasti caldi durante il volo.A quell‘epoca Alitalia è la 200 compa­gnia aerea al mondo per importanza, ma già nel 1957 sarà 12.


Nel 1960 la flotta si arricchisce dei modernissimi Dc-8 e Caravelle; Alitalia è vettore ufficiale delle Olimpiadi di Roma e raggiunge il traguardo del milione di passeggeri trasportati.


Nel 1969 Alitalia sarà la prima compagnia europea a volare con una flotta di soli jet e la settima compagnia al mondo nella classifica del traffico internazionale.


Proprio quell’anno, però, c’è la prima avvisaglia di “globalizzazione”. La livrea azzurra degli aeromobili, i colori nazionali, viene sostituita da una riga verde lungo tutta la fusoliera, ma sul timone una “A” stilizzata è ancora tricolore: Alitalia è sempre la compagnia di bandiera.


All‘inizio degli anni ‘70 entreranno in servizio i giganteschi B-747, meglio noti come Jumbo, e tre anni dopo Alitalia con­quisterà i mercati orien­tali raggiungendo Tokyo attraverso la rotta transiberiana.


Questa, signor pre­sidente, era l‘Alitalia compagnia di bandiera italiana, orgoglio nazio­nale nel mondo, amba­sciatrice di sicurezza, precisione, affidabilità, confortevolezza ed ele­ganza.Politiche scellerate di governi felloni e di una dirigenza Alitalia incapace e complice di chi operava per le pri­vatizzazioni selvagge hanno ridotto questo gioiello in un rottame. Signor presidente, Lei che si e sempre dichiarato un vincente, accetti questa sfida, riporti l‘Alitalia al suo antico splendore restituendola agli italiani.Nessuna privatizzazione, nessuna cessione allo straniero: nuovamente Compagnia di Bandiera.Lo Stato intervenga, non per turare le falle con uno straccio, ma con

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