giovedì 18 Luglio 2024

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Ora, forse, i colpevoli hanno un po’ di paura

A 39 anni dalla strage alla stazione di Bologna una serie di inchieste autonome e il palcoscenico offerto dal nuovo processo hanno consentito di squarciare il velo e di far conoscere una serie di indizi e di prove che inchiodano al tempo stesso l’Internazionale trozkista e i vertici della P2, compagni di merenda. Di lì si può andare storicamente a ritroso nel Terrore partigiano e in modo più ampio nella rete di copertura del trozkismo, da parte di servizi segreti di Stati considerati buoni e giusti.
Vedremo. Frattanto le rivelazioni dovute alla perizia sull’esplosivo confermano il teorema. Si cerca di fermarsi lì, parlando di “strage palestinese”, dimenticando però quattro elementi essenziali. Il primo è che si tratterebbe di palestinesi comunisti. Ed è strano che si metta l’accento sulla nazionalità invece che sul collante reale. Il secondo è che non agirono comunque loro, semmai dei loro compagni occidentalissimi. Il terzo è che quelle appendici palestinesi furono animate dall’Ambasciata d’Israele a Parigi. Il quarto è che i depistatori seriali, in Italia, Francia e Stati Uniti, erano tutti orientati contro la causa della Palestina.
Comunque sia è un primo passo. Ne dovranno seguire molti.

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